Bologna, uno stipendio per le neo-mamme: provocazione o possibilità concreta?

bonus-bebeèÈ il “mestiere” più bello, ma anche più difficile del mondo: fare la mamma. Reso ancora più complicato perché spesso abbandonato dalle istituzioni che non offrono alcuna forma di sostegno alle neo-mamme, nonostante sia chiaro a tutti che mettere al mondo e soprattutto allevare un figlio ha dei costi sempre più alti. Da questa consapevolezza nasce la proposta di Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII, di istituire una sorta di stipendio per tutte le mamme di bambini con un’età compresa tra 0 e 3 anni. Se ne parlerà a Bologna, sabato 21 febbraio, nel corso del convegno intitolato proprio “Uno stipendio alle mamme, si può fare?”. Appuntamento dalle ore 9 alle 13 presso la sede della Comunità Giovanni XXIII. Nel corso del dibattito interverranno l’economista Ettore Gotti Tedeschi, il presidente del Forum Nazionale delle Associazioni Familiari Francesco Belletti e il consigliere di Parità del ministero per il Lavoro e le Politiche Sociali Alessandra Servidori.

La discussione prenderà spunto dall’attuale situazione della maternità in Italia, uno dei beni meno tutelati a livello sociale. Il nostro Paese, infatti, è alle prese con un calo della natalità senza precedenti. Le recenti statistiche hanno rivelato che ogni mamma mette al mondo in media 1,4 figli: il dato più basso dall’Unità d’Italia in poi. Secondo le stime, nel passaggio da una generazione alla successiva, si rischierebbe una riduzione della popolazione addirittura del 30%. Per invertire questa tendenza sono necessarie misure radicali e la proposta di garantire un sostegno economico fisso alle neomamme va proprio in questa direzione.