Brasile: i bambini da adottare sono neri, più di 5 anni e con qualche malattia

brasileDalla pelle candida, femmine, sane e appena nate.

Queste le caratteristiche tipiche dei bambini che le coppie adottanti brasiliane richiedevano negli anni ’70, quando il Brasile era sotto dittatura militare, e non esisteva nemmeno uno statuto che garantisse i diritti basici dei bambini. I figli abbandonati del retaggio coloniale, non li voleva nessuno. Perché neri, discendenti degli schiavi che secoli fa avevano contribuito a rendere grande il Paese. Il pregiudizio era ancora troppo forte.

Il tabù non riguardava solo i minori dalla pelle color ebano, ma anche i bambini con esigenze speciali e quelli in età ormai scolare.

Oggi le cose sono cambiate. I potenziali genitori adottivi non sono più così rigidamente esigenti. E questo fa sì che tutti i bambini abbandonati possano godere del proprio diritto ad essere figli e ad avere una famiglia, senza distinzione di età, sesso, colore delle pelle e salute.

A confermarlo è il Consiglio Nazionale della Giustizia che, grazie all’agenzia responsabile del Registro Nazionale delle Adozioni (CNA), ha pubblicato a fine gennaio 2013 uno studio proprio sulle statistiche circa i bambini in adozione. Questo è un segnale positivo perché dimostra come i cittadini brasiliani abbiano cominciato a superare i pregiudizi e ad accettare in famiglia i bambini neri, con disabilità o grandicelli.

Rispetto all’etnia, dai dati del 2010 si evince che era il 31% degli iscritti al CNA a dichiararsi indifferente al fattore razziale, mentre nel 2012 la percentuale era salita al 38%.

Per quanto concerne l’età, invece, gli adottanti che chiedevano espressamente bambini al di sotto di un anno erano il 20% del totale, mentre nel 2013 la percentuale era scesa al 16%. L’adozione di bambini grandi in Brasile è già una realtà: nell’ultimo anno, i minori adottati che avevano più di sei anni sono stati 36 su 49, ben il 73,4%.

Silvana Monte Moreira, presidente dell‘Istituto Nazionale Brasiliano Adozione del Diritto di Famiglia (IBDFAM), ha dichiarato che “Quasi tutti i bambini disponibili all’adozione sono neri, hanno più di 5 anni e un qualche tipo di malattia. Questo ha aperto i cuori della gente, e ha dato loro il forte messaggio che non siamo noi a scegliere il bambino (non siamo in un supermercato!), ma è il figlio che arriva a noi”.

Questa campagna di sensibilizzazione sulle adozioni interraziali ha fatto cadere molti pregiudizi e ha generato un vero cambiamento culturale che ha creato nuove strutture familiari che rompono i vecchi schemi.