Brasile: non c’è adozione Internazionale senza dolore, sofferenza e insicurezza

Brasile“La preparazione come processo mediatore dei dolori nell’adozione Internazionale”. Questo è il tema dell’articolo della segretaria esecutiva presso il Distretto giudiziario della Commissione di adozione di Brasilia, Janaina Simas Souza, laureata in Psicologia esperta di teoria, ricerca e intervento nel dolore.

Secondo Janaina, l’adozione Internazionale è complessa, ma possibile. “ Perchè abbia successo, tutti gli attori devono essere veramente coinvolti”, sottolinea.

Secondo l’autrice, non c’è adozione Internazionale senza dolore, sofferenza e insicurezza. “Mentre si lavora con l’adozione Internazionale e si prende un contatto più ravvicinato con questi bambini e adolescenti, ci si accorge di quanto sia importante e fondamentale che l’equipe psicosociale del tribunale e dei bambini adottati, sia preparata per affrontare le innumerevoli difficoltà che si incontrano fino al completamento dell’adozione”, dice.

Nell’articolo intitolato “Preparazione: il processo mediatore dei dolori nell’adozione Internazionale”, Janaina spiega che, durante il passaggio dalla famiglia biologica all’istituto di accoglienza e poi fino all’adozione della famiglia straniera, molti legami affettivi si rompono ed altri cominciano. “Quindi non si può parlare della traiettoria di questi bambini / adolescenti senza entrare nel processo di lutto vissuto da loro” completa l’autrice..

Janaina chiarisce che ci sono molti cambiamenti e interruzioni nel processo di adozione internazionale e un tempo cronologico stretto, che non è sempre coerente con il tempo psichico degli adottandi.

Oltre alla rottura dei legami, c’è anche una perdita di valori con cui il bambino è cresciuto. E’ come se tutto crollasse, tutto ciò che ha imparato, che ha seguito, che gli è stato insegnato! “Per questo il bambino dovrà fare un grande sforzo emotivo e cognitivo al fine di adattarsi al nuovo contesto familiare e sociale in cui è inserito,conclude Janaina.