Brescia. Crescono gli arrivi di minori da soli. Presto aprirà in città un centro ad hoc: Casa Francesco di Ai.Bi.

Sono una ventina i minori stranieri non accompagnati arrivati a Brescia tra il 2016 ed il 2017, per lo più adolescenti. Numeri in crescita rispetto agli anni precedenti, quanto se ne contavano molti di meno. La loro accoglienza, però, mette in non poca difficoltà i comuni bresciani. I minori, infatti, sono destinati a centri diversi da quelli che normalmente ospitano gli adulti richiedenti protezione internazionale. Servono strutture adeguate e figure professionali che possano seguirli. Un lavoro che va di pari passo con quello del Tribunale dei minori, che nomina un tutore, che segue il ragazzo in tutto l’iter: anche nel caso della giovane eritrea, è stato necessario l’avvallo del Tribunale e del tutore per il ricongiungimento col padre.

In autunno aprirà una nuova struttura a Brescia, grazie al progetto dell’associazione Amici dei Bambini, con l’istituto religioso delle Suore di Carità delle sante Capitanio e Cerosa: “Casa Francesco” prevede appartamenti di semi-autonomia che si affiancherà ad una comunità, Casa Benedetta, destinata ai minori stranieri non accompagnati. Il lavoro sui minori è solo uno dei tasselli del complesso quadro della protezione internazionale. Nel solo mese di agosto, le verbalizzazioni effettuate dal personale della 4° Sezione dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Brescia sono state circa 100. Attualmente nella nostra provincia sono presenti 2828 richiedenti asilo.