Buccinasco. Il plauso del senatore Franco Mirabelli per il progetto “La Tua Casa”

Membro della Commissione Antimafia: “Importante restituire i beni alla parte più fragile della società”

Dalla malavita alle donne fragili. È un progetto che ha il sapore di un dolce contrappasso quello de “La Tua Casa”, presentato sabato 26 ottobre a Buccinasco alla presenza del sindaco, Rino Pruiti. Un immobile confiscato alla malavita organizzata accoglierà sette mamme sole e fragili con i loro figli, per accompagnarle attraverso un percorso di progressiva conquista dell’autonomia. Tramite un bando di gara l’Amministrazione comunale lo ha affidato in concessione alla Cooperativa Sociale AIBC (in collaborazione con Ai.Bi. – Amici dei Bambini) e diventerà così un luogo protetto dove le giovani madri potranno crescere insieme ai propri bambini.

Il progetto ha registrato l’apprezzamento delle istituzioni fino al più alto livello. Presente alla cerimonia era infatti anche Franco Mirabelli, senatore del Partito Democratico e capogruppo in Commissione Parlamentare Antimafia.

“Questa è sicuramente una bella giornata di festa – ha detto Mirabelli – e credo che si debbano ringraziare soprattutto l’amministrazione comunale, l’Associazione Ai.Bi. Amici dei Bambini, la Cooperativa Sociale AIBC e quanti hanno pensato al progetto che vede la luce nella villetta confiscata alla ‘ndrangheta a Buccinasco. Vorrei cercare di dare il segno dell’importanza che ha un momento come questo e il rimettere a disposizione di una comunità un bene confiscato alle mafie”.

“Credo – ha proseguito il senatore – che esempi come questo di Buccinasco mostrino chiaramente quanto sia importante la legge Rognoni – La Torre, con cui si è introdotto il tema della confisca dei beni nella legislazione italiana. Questa è una legge importante perché colpisce le mafie dove fa loro più male, i soldi e i patrimoni e glieli porta via. E poi è una legge importante anche perché dà un segnale alla società, alla società libera e legale e alle persone per bene, in quanto si restituiscono alla società i bene sequestrati ai mafiosi. Inoltre, i beni si restituiscono alla parte più fragile della società e vengono finalizzati a cercare di aiutare le persone che più hanno bisogno, che sono quelle che soffrono maggiormente quando c’è illegalità e quando c’è una criminalità organizzata che spesso le sfrutta”.

“Momenti come questi quindi – ha concluso Mirabelli – dicono che le mafie ci sono e bisogna combatterle e questi progetti indicano anche che c’è uno Stato che è in grado di farlo e i cittadini devono stare insieme alle forze dell’ordine, alla magistratura e a chi combatte istituzionalmente la mafia per sconfiggere questo cancro del nostro Paese”.