Cambogia: Obama e le richieste sui diritti umani avanzate alla Cambogia. Una opportunità anche per i nostri asili.

Tra la scorsa e questa settimana in Cambogia si é svolto l’ASEAN Summit, il congresso tra tutti i rappresentati degli Stati del sud-est asiatico, a cui prendono parte anche i maggiori esponenti mondiali delle sfere politiche e economiche.

Lunedi é atterrato a Phnom Penh il neo-rieletto presidente degli Stati Uniti Barack Obama, dove ha incontrato il primo ministro Hun Sen. L’incontro tra i due leader è stato definito teso, senza sorrisi, molto differente da quello che Obama ha avuto con il presidente birmano Thein Sein e con Aung San Suu Kyi, una dei leader dell’opposizione.

Il presidente Obama ha infatti espresso la necessitá per un Paese come la Cambogia di elezioni libere e giuste, oltre ad aver chiesto il rilascio di prigionieri politici, ricordando il caso dell’editore di una radio locale accusato e condannato a vent’anni di carcere per un presunto disegno eversivo di secessione, e ricordando il caso del principale capo dell’opposizione, Sam Rainsy, in esilio forzato in Francia.

L’arrivo in Cambogia di Obama é stato preceduto da una vasta mobilitazione dell’opposizione sociale e della società civile che si batte da anni contro gli espropri di terre e per il rispetto dei diritti umani.

Proprio l’espropriazione delle terre è una delle cause della difficoltà delle famiglie di stabilizzarsi e crescere i loro figli in modo sereno. Anche il progetto legato agli asili nido di Amici dei Bambini ha dovuto fare i conti con questo problema, tanto da vedere da vicino il rischio che fosse espropriata la terra in cui sorge una delle nostre strutture.

Tanti sono i cittadini che hanno esposto sui tetti delle loro capanne e case la scritta “SOS” per invitare il presidente Obama a discutere con Hun Sen di queste questioni.

Benché questa sia stata la prima visita di un presidente USA in Cambogia, si è capito subito che i rapporti tra i due Paesi non sono dei piú cordiali. Mentre il premier cinese è stato accolto in pompa magna, l’unico segno della presenza di Obama sono stati i cortei organizzati dall’opposizione e dai cittadini.

Ora che il sipario sull’ASEAN Summit si é abbassato, cambierá qualcosa per i cittadini cambogiani? I loro diritti verranno realmente riconosciuti e rispettati? La speranza é che avvengano dei cambiamenti, ma é difficile pensare che ció possa succedere nel breve periodo, nonostante le richieste avanzate da uno degli uomini piú potenti al mondo.