Cina: un figlio non ci basta. Sono troppo belli i bambini cinesi

Kidsok_03Volare in Cina è sempre un’emozione, lo sanno bene le tre coppie italiane che il 22 novembre ripartiranno per vivere una seconda esperienza di adozione in Asia. Tutte e tre, infatti, hanno già accolto un bambino cinese in passato. Questo secondo “viaggio della vita”, lo faranno insieme ad altri dodici neogenitori (sei coppie), come è usanza in questo Paese. Le cosiddette adozioni “di gruppo” rappresentano un’occasione unica per le famiglie di conoscersi, confrontarsi e sostenersi.

Chiara, una delle mamme al suo secondo viaggio, parla di questo percorso in maniera entusiasta. “Anche nel caso della prima adozione siamo partiti in gruppo, eravamo in cinque coppie, tutte con aspettative diverse, ma accumunate dal desiderio immenso di incontrare nostro figlio per la prima volta. Un’esperienza del tutto positiva, che ci ha segnato nel profondo. Durante il soggiorno in Cina ci siamo sostenuti molto; tra loro ringrazio principalmente quelli che, avendo già figli, adottivi e non, ci hanno dispensato utili consigli su come affrontare questa ‘prima volta’ da genitori. La presenza degli altri è stata importante soprattutto in un preciso momento: quando mio marito è stato rifiutato della bambina, situazione che può accadere inizialmente. Ebbene, in questo caso, il sostegno delle famiglie presenti è stato fondamentale e ci ha permesso di affrontare e superare il problema con successo”. Sono quindi profondi i legami che crea questa esperienza, come conferma ancora Chiara. “Il fatto buffo è che per il primo viaggio eravamo partiti il 19 marzo. Ogni anno, in quella data, cerchiamo di incontrarci tutti e dieci per festeggiare insieme la Festa del Papà e condividere la nostra felicità”.

Per Daniela e Francesco la partenza per l’Asia rappresenta invece la prima esperienza insieme ad altre famiglie. La precedente adozione l’avevano affrontata come coppia singola, quindi da soli. “Non sappiamo cosa aspettarci da questa avventura”. Dicono i due emozionati. “Certo, il pensiero di essere con altre persone ci rassicura, ci rende più tranquilli.

È positivo il fatto di muoversi in compagnia, di condividere questo magico momento con qualcuno che magari lo ha già affrontato e può darti qualche utile consiglio. E’ una sensazione che ci fa stare bene”.

Sia Chiara che Daniela, comunque, sebbene non nuove a questa situazione, sono emozionatissime. “Una famiglia per essere completa deve essere numerosa, e comunque composta da più bambini”, sostiene Daniela. E Chiara conclude con un messaggio di speranza: “Il mio desiderio di adottare una seconda volta deriva anche dalla volontà di regalare a mia figlia un fratellino. Sto cercando di coinvolgere anche lei in questo percorso carico di amore, per completarla e completare la mia famiglia. Non vedo l’ora di partire, spero vada tutto per il meglio”.