Colombia: in moto dall’Italia per… portare caramelle ai bambini degli istituti

Un epico viaggio in moto, per attraversare il pianeta e incontrare i bambini, tutti i bambini del mondo. Una passione che batte potente al rombo incessante del motore, ma, sotto la giacca, un cuore grande così. E scoprire che la tua vita, man mano, tappa dopo tappa, è cambiata. Matteo e Roberto sono due italiani Mototravellers. Hanno organizzato con Ai.Bi. un viaggio in Colombia, per andare a portare una donazione ai bambini di un istituto. Ecco l’intervista che ci ha concesso Roberto.

Da una parte all’altra del mondo per trovare i bambini senza famiglia: come definite questi vostri viaggi in moto?
Difficile trovare una definizione per questo tipo di viaggi. Ho incominciato a 16 anni e non ho mai smesso. Se piove senti l’odore della pioggia, se stai viaggiando attraverso un campo di grano, uguale. Un modo per essere a stretto contatto con la natura, le persone. Per me 4 RUOTE TI PORTANO A DESTINAZIONE, MA 2 TI CI PORTANO CON L’ANIMA. 

Colombia, la vostra nuova destinazione. Dove avete fatto tappa e cosa avete scoperto sui volti dei bambini che siete andati a trovare?
Siamo partiti dall’Italia, abbiamo attraversato Grecia, Turchia, Georgia, Azerbaijan, Turkmenistan, Uzbekistan, Kazachstan, Russia, tutta la Mongolia, Siberia, Giappone. Da Tokyo abbiamo spedito le moto in Canada e attraverseremo tutto il continente Americano dal nord fino al sud. La 2° tappa del nostro giro intorno al mondo in moto a sostegno dei bambini meno fortunati ci porterà fino in Colombia dove abbiamo intenzione di devolvere tutti i fondi che saremo riusciti a raccogliere fino a quel momento per uno dei progetti di Ai.Bi. nel Paese. Quando attraversiamo paesi come la Mongolia, o l’Uzbekistan abbiamo sempre con noi le tasche piene di caramelle. I bambini sono sempre i primi ad avvicinarsi alle nostre moto ma mostrano una certa diffidenza, quindi le caramelle aiutano subito ad instaurare un rapporto. Direi che il comun denominatore nelle facce dei bambini più piccoli è comunque gioia e stupore. Quelli un poco più grandi incominciano ad avere atteggiamenti relativi alle loro esperienze di vita non sempre facili. Il nostro piccolo gesto di aiutare Ai.Bi. nei suoi progetti è sicuramente di estendere un po’ di più nel tempo la gioia di questi bambini. Sicuramente dobbiamo garantire IL DIRITTO DI ESSERE FIGLIO, ma anche IL DIRITTO DI ESSERE BAMBINI.

Da dove nasce l’idea?
L’idea nasce dopo avere letto il libro di Tiziano Terzani, Buonanotte Signor Lenin. Un libro che spiega le emozioni scaturite nelle regioni che abbiamo deciso di attraversare dopo la caduta del sistema sovietico. Molti di questi Paesi che facevano parte della madre patria Russia ora sono lasciati al proprio destino senza l’appoggio socio-economico di Mosca. Vige la regola del più forte. I bambini sono la parte più vulnerabile e quindi è necessario proteggerli. A questo riguardo vogliamo ringraziare Ai.Bi. ed altre organizzazioni simili di esistere.

E, per quanto mi riguarda, posso solo dire che dopo avere incontrato centinaia di bambini di strada, le mie priorità  nella vita sono drasticamente cambiate!

Concludo permettendomi di segnalare due piccoli video:
http://motorodeo.files.wordpress.com/2011/06/kindergardenshort1.mov
http://motorodeo.files.wordpress.com/2012/08/tsunami.mov