Colombia: “L’attimo del primo incontro…non esiste corso che prepari a questo!”

“E’ stato l’attimo che ha cambiato le nostre vite, mia e di mio marito. Posso affermare con certezza che le nostre esistenze sono cambiate per sempre lo scorso 8 novembre, quando siamo tornati in taxi insieme ai nostri figli. L’incontro con loro è stato sconvolgente: è incredibile vedere come bambini che non ti hanno mai conosciuto, che fino all’attimo prima non sapevano nulla di te, si affidino completamente e ti riconoscano come mamma, come papà. Impauriti, certo: ma anche molto forti. Io e mio marito siamo rimasti di stucco, davanti a tanto amore. Non esiste corso che prepari a questo: sono sicura che chi ha provato questa esperienza riesca a capirmi perfettamente” queste le toccanti parole di Serena, una mamma toscana rientrata da poco – insieme al marito – dalla Colombia, con due “doni di Natale” assolutamente speciali: Marilyn, 9 anni, e Jhonier Steven, 7 anni.

Mai Natale è stato più felice per questa coppia, che ha coronato il proprio sogno di genitorialità accogliendo questi due fratellini di nove e sette anni, due veri e propri “doni” del Cielo!

“Sono ancora un po’ scombussolata….visto che siamo rientrati appena prima delle Feste e da allora non ci siamo mai fermati, tra incontri, cene, serate in famiglia e festeggiamenti!” inizia a raccontare Serena.

Decisamente un Natale inusuale, questo. Il giusto coronamento di un cammino iniziato…quando?

Non molto tempo fa, per la verità. Abbiamo presentato la domanda presso il Tribunale il 1° dicembre 2009, il 4 gennaio 2011 abbiamo dato l’incarico ad Ai.BI. e oggi, eccoci qua coi nostri due bambini. Direi che tutto si è svolto piuttosto rapidamente e secondo le corrette tempistiche.

Quasi senza rendersene conto, giusto?

Esatto! Il momento dell’incontro con i nostri bambini è stato un momento magico, in cui non ci sembrava nemmeno di essere coscienti, quasi in trance! Una gioia inimmaginabile, un incontro travolgente…non saprei come descriverlo: eravamo emozionati, timorosi, impauriti ed entusiasti: tutto allo stesso tempo.

Felicità mista a timore, in un certo senso.

Timore nonostante fosse una decisione maturata negli anni e presa con coscienza e convinzione, vero?

Assolutamente sì. Il nostro percorso è iniziato proprio per assecondare la nostra voglia di genitorialità, il desiderio di condividere la nostra felicità di coppia assieme a dei figli. Conoscevamo coppie di colleghi e amici che stavano adottando e ci siamo avvicinati così al mondo dell’adozione internazionale e di Ai.Bi., in particolare. Abbiamo naturalmente partecipato agli incontri informativi e a tutti i corsi del caso: ma, per quanto utilissimi e preziosi, non preparano mai fino in fondo alla tempesta di sentimenti che si scatena al momento dell’incontro coi propri figli…

I piccoli come hanno vissuto questo cambiamento?

Direi benissimo: capiscono già molto bene l’italiano, anche se tra loro parlano in spagnolo. Sono molto complici e credo che questo legame tra loro li stia aiutando molto anche in quest’esperienza. Il “salto” è stato notevole: Paese nuovo, lingua nuova, persone nuove…..e soprattutto un freddo sconosciuto sinora! Si sono ritrovati di punto in bianco in montagna e per loro indossare scarpe pesanti o abiti di lana è qualcosa di anomalo…Ogni giorno riserva una sorpresa e il fatto di condividere i propri stati d’animo con il fratellino o la sorellina senz’altro è di grande aiuto.

Forse l’età fa sì che si rendano conto meglio di ciò che accade loro.

Non ne sono tanto certa: è vero, sono in età scolare. Ma emotivamente sono ancora tanto piccoli: non hanno avuto fino ad oggi un percorso affettivo regolare e quindi sono più “giovani” dei loro anni.

Ma il tempo per recuperare non ci manca di certo!