Le buone prassi delle Comunità Mamma e Bambino di Ai.Bi. a servizio dell’IPAI di Bolzano

Un progetto per riorganizzare strumenti e procedure nella struttura che accoglie mamme e bambini, guidato dalle buone prassi delle Comunità Mamma e Bambino di Amici dei Bambini

È iniziato lo scorso aprile un importante progetto di formazione che coinvolge la dirigenza e gli operatori dell’Istituto per l’Assistenza all’Infanzia (IPAI) di Bolzano, con l’obiettivo di riorganizzare procedure e strumenti interni alla struttura. A guidare questo percorso è l’esperienza decennale delle Comunità Mamma e Bambino di Ai.Bi. Amici dei Bambini, realtà che da anni accolgono le mamme in difficoltà insieme ai loro bambini per aiutarle a ritrovare una gestione serena della loro vita e accompagnarle nuovamente verso una ritrovata autonomia.

La struttura

L’IPAI si occupa della protezione di bambini da 0 a 3 anni in situazioni di fragilità familiare. La struttura è articolata in due sezioni: una che accoglie mamme con i loro figli e un’altra che ospita minori senza genitori, entrambi inviati dal Tribunale per i Minorenni o dai servizi sociali. Recentemente, l’IPAI è passato dalla gestione diretta della Provincia a quella dell’Azienda Servizi Sociali di Bolzano, che ha riconosciuto la necessità di un rinnovamento organizzativo.

Le tre fasi

Dopo un’attenta analisi di diversi modelli comunitari, la nuova dirigenza ha scelto Ai.Bi. come partner del progetto. Il programma si articola in tre fasi: una prima dedicata all’analisi approfondita dell’organizzazione esistente, condotta dalle esperte di Ai.Bi. e della cooperativa AIBC; una seconda fase in cui, partendo dall’esperienza delle Comunità Mamma e Bambino, verranno proposti nuovi modelli condivisi con personale e dirigenza; infine, la terza fase prevede una formazione mirata sull’utilizzo delle nuove procedure riviste.
Il progetto, che rappresenta un’opportunità di crescita e miglioramento per tutto il personale coinvolto e si concluderà a dicembre, non vuole essere solo un aggiornamento tecnico, ma un percorso condiviso verso una maggiore qualità nella presa in carico dei bambini più piccoli e vulnerabili.