Congo e adozione internazionale: un documento per rifondare il sistema

convegnokinshasaUn documento da presentare all’Assemblea nazionale congolese con una serie di proposte per la regolamentazione delle adozioni internazionali. E’ quello definito dai rappresentanti dei Ministeri, delle Organizzazioni Non Governative e dalle autorità locali a conclusione della prima Tavola rotonda sulle adozioni internazionali che si è tenuta a Kinshasa dal 20 al 22 luglio 2010.

Un incontro fondamentale promosso dal Ministero della Famiglia in collaborazione con Ai.Bi. e organizzato con un obiettivo specifico: dare una regolamentazione a un sistema che oggi presenta un quadro normativo lacunoso per quanto riguarda la disciplina delle adozioni internazionali.

Il documento elaborato dai partecipanti presenta una serie di proposte e raccomandazioni per migliorare il sistema adottivo.

In prima battuta è stata evidenziata la necessità di affidare a un unico organismo il controllo e la gestione del sistema adottivo, prevedendo anche l’avvio di un percorso per la ratifica della Convenzione de L’Aja del 1993, ovvero il principale strumento di diritto internazionale per la tutela dei minori adottabili e degli aspiranti genitori adottivi.

Sottolineata anche la necessità di individuare le istituzioni competenti a produrre i documenti necessari per l’iter adottivo.

La durata e i costi della procedura sono stati altri due aspetti citati nel documento. I tempi di produzione dei documenti devono essere snelliti per favorire l’adozione dei bambini abbandonati e rendere così più fluido il percorso adottivo. Ad oggi occorrono in media 4 mesi solo per ottenere i documenti di identità dei bambini, spesso si tratta di bambini che non sono stati nemmeno registrati all’anagrafe al momento della nascita. I costi per l’ottenimento dei documenti necessari all’iter adottivo dovrebbero essere specificati a livello centrale dalle autorità; in questo modo potrà essere intensificata la lotta alla corruzione in un Paese in cui 4,5 milioni di bambini sono fuori famiglia.

Il documento è nato dal confronto di quattro gruppi di lavoro a cui hanno partecipato i rappresentanti dei Ministeri (Ministero di Giustizia, Ministero Affari Sociali, Ministero per l’Infanzia, Ministero degli Interni, Ministero degli Affari Esteri, Ministero della Salute), l’Ambasciata italiana, l’Ambasciata francese, l’Ambasciata della Repubblica Ceca, i referenti delle Organizzazioni Non Governative che operano nel Paese (AiBi, NOVA, Medecins du monde, Save the Children, Vivre en famille,), gli esponenti di Unicef e quelli delle associazioni locali di tutela dell’infanzia.

I contenuti del documento saranno presentati nel corso del workshop promosso da UNICEF a fine agosto e indirizzato alle istituzioni locali per una riforma del Codice di Famiglia congolese.