Congo: un’Antenna per dare un nome ai bambini abbandonati

Nel Duemila, nell’Europa «dell’invenzione della formula finanziaria perfetta e delle economie creative, che appaiono invece di una sterilità mortale» (sono parole di Francesco Di Mauro), le notizie provenienti dalla cooperazione testimoniano che il nuovo mondo è possibile, e nascerà sotto il segno solidale.

A N’Sele, comune della vasta municipalità di Kinshasa, dal 9 novembre scorso è attivo il Servizio di Anagrafe per i nuovi nati della città. È stato inaugurato l’ufficio per l’iscrizione dei neonati nei registri dello stato civile. Il servizio intende rappresentare uno sportello informativo e un nuovo punto di raccolta per gli abitanti e per questo è stato chiamato «Antenna». «È un progetto di grande importanza, perché in Congo i genitori non sono abituati a iscrivere i bambini nei pubblici uffici. Con la conseguenza che i bambini non hanno un’identità ufficialmente riconosciuta e, nel caso in cui i genitori spariscano o vengano meno, nessuno sa dire quando sono nati», commenta Mauro Pitzalis, volontario di Ai.Bi. in Congo. A Kinshasa si calcola infatti che dal 2008 esistano più di 13mila minori privi di riconoscimento pubblico d’identità (dati del monitoraggio della Rete di coordinamento REEJER).

Il nuovissimo servizio è stato inaugurato da una prima vera iscrizione. I rappresentanti del Ministero degli Interni, il Responsabile per l’Iscrizione allo Stato Civile e il Borgomastro di N’Sele, Augustin N’Kama-Indi, si sono congratulati per il «grande passo avanti di questo progetto»: infine una madre ventenne ha portato il suo bebè, per registrarne nascita e nome. Il Borgomastro ha posto la sua firma sull’albo, ne ha staccato un coupon e lo ha consegnato alla madre, come certificato di nascita.

Ai.Bi., promotrice del progetto, intende cooperare con le autorità di altri Comuni di Kinshasa, a partire dal Comune di N’Gaba, per garantire anche ai minori abbandonati il diritto all’identità. Questo è infatti uno dei temi delle iniziative che Ai.Bi. ha lanciato a favore del Congo, dove la guerra e le malattie infettive trasformano i figli in orfani abbandonati: come la campagna Il Futuro ha un Nome, che nel 2010 ha lanciato un SMS solidale e che prosegue nel 2011 con la creazione di altre «Antenne» che diano un nome ai bambini.