Convegno Ai.Bi.: l’adozione è un dono e deve essere fatta con il cuore perché è un atto d’amore

Durante la XX Settimana delle Famiglie organizzata da Amici dei Bambini, racconteremo alcune testimonianze di affido e di adozione che riveleranno una parte di storia di Ai.Bi. Ecco il racconto di Sergio e Maria Teresa, genitori adottivi.

Come avete conosciuto Ai.Bi. e come ha avuto inizio la vostra storia di adozione?

La nostra conoscenza con Ai.Bi. è iniziata 25 anni fa con la nostra prima adozione di un bimbo brasiliano di 4 anni; li abbiamo visto per la prima volta il Presidente in persona! Noi avevamo già un nostro figlio biologico che all’epoca aveva 5 anni ma desideravamo provare l’esperienza dell’adozione. La seconda adozione, invece, è avvenuta nel 1997 con un altro bambino peruviano di 4 anni. Poi abbiamo intrapreso anche l’esperienza dell’affido “sine die” e abbiamo due bambini in affido che ora sono diventati grandi!

Raccontateci un po’ le vostre esperienze…

La prima adozione, come dicevo 25 anni fa, l’emozione è stata fortissima; eravamo giovani e non conoscevamo bene le dinamiche di questo processo. Una volta arrivati in istituto, ci hanno dato R. in braccio e li è stato amore a prima vista! La seconda adozione è avvenuta in maniera diversa e sicuramente con una maturità diversa. Aspettavamo da un po’ di poter abbracciare nostro figlio… e’ stato il Presidente in persona a telefonarci la sera della Vigilia di Natale per dirci che tutte le nostre preghiere erano state esaudite e potevamo partire per il Perù! Durante il viaggio in aereo abbiamo visto per la prima volta la foto di M.! …che emozione! Quando lo abbiamo visto, era in una stanza da solo con una mela in mano; lo abbiamo chiamato ed è venuto verso di noi, lo abbiamo abbracciato e da quel giorno non lo abbiamo più lasciato solo. M. a differenza del nostro primo figlio adottivo, purtroppo aveva dei problemi, non parlava e si chiudeva in se stesso.

Vi ricordate il rientro in Italia nelle vostre due esperienze?

Sia quando siamo tornati dal Brasile, 25 anni fa, sia qualche anno dopo dal Perù, ad attenderci c’era tutta la nostra famiglia e anche nostro figlio biologico. E’ stato un bellissimo momento di unione familiare; ricordo un episodio particolare legato a M., il nostro secondo figlio; appena arrivati, nostro figlio naturale ci ha chiamati mamma e papà e M. ha subito detto “no, loro sono i miei genitori!”. Per fortuna, è bastato poco per creare quel legame forte che li ha resi subito fratelli.

Qual è il messaggio che desiderate lanciare alle coppie che si apprestano a fare un’adozione?

Sicuramente che l’adozione è un dono e deve essere fatta con il cuore perché è un atto d’amore. Il fatto per noi di essere genitori naturali, ci ha fatto capire ancora di più la profondità di adottare un bambino. Vorremo anche consigliare a tutti coloro che si apprestano ad intraprendere questo percorso di non lasciarsi spaventare dalle difficoltà e dagli ostacoli, perché ogni piccolo passo è una scoperta, è una ricchezza, è la speranza che vive negli occhi del figlio che accoglieremo.

Cosa rappresenta per voi questa Settimana di Ai.Bi.?

E’ come fosse ossigeno che ci permette di ricaricarci, per andare avanti attivamente anche negli impegni che abbiamo con Ai.Bi.