Convenzione Aja: caro Giovanardi, c’è da vergognarsi di essere italiani!

Sulla mancata ratifica della Convenzione de L’Aja,  il Presidente di Ai.Bi. Marco Griffini interviene con una lettera aperta al senatore Carlo Giovanardi, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alle Politiche della Famiglia.

Mai avrei immaginato di assistere anche a questo: la Corte di Giustizia dell’Unione Europea aprirà una procedura di infrazione contro l’Italia per la mancata ratifica della Convenzione de L’Aja del 1996 sulla protezione dei minori!

L’Italia sarà condannata per violazione di un trattato rilevante a livello comunitario perché regola il tema del riconoscimento internazionale delle misure di protezione dei minori!

Ma come, caro Senatore, abbiamo girato il mondo, incontrando le autorità di moltissimi Paesi.

Ho visto la passione con la quale cercavi di presentare un’Italia accogliente, ospitale, entusiasta di poter offrire una famiglia, ben preparata a tutti quei minori che ne avessero bisogno.

Con orgoglio hai più volte presentato i successi della nostra Italia: il primo accordo bilaterale con la Russia sulle adozioni internazionali, i progetti di cooperazione per garantire la sussidiarietà, i seminari e le innumerevoli attività di formazione per tentare di rendere l’adozione sempre più rispettosa dei diritti dei minori.

Insomma, l’Italia sotto la Tua guida, sembrava veramente essere diventata la paladina dei diritti dei minori fuori famiglia.

E ora? L’Italia – ma sempre la stessa Italia – si rifiuta di ratificare una convenzione di importanza fondamentale che darebbe finalmente a migliaia di minori abbandonati la possibilità di avere una famiglia nel nostro Paese!!!

Sono i minori “prigionieri” di sistemi giuridici nazionali che non “dialogano” fra loro e la Convenzione del 1996 è stata voluta e pensata proprio per liberarli da questa schiavitù giuridica!

Prendiamo ad esempio i minori abbandonati del Marocco, ed è una cifra veramente impressionante: nel loro Paese le autorità ne dichiarano l’abbandono e li affidano ad una famiglia con l’istituto della kafala, che è la più alta misura di protezione dei paesi islamici.

Ma l’Italia, a differenza della Spagna, del Belgio, della Germania e perfino della stessa Svizzera, non riconosce la kafala e quindi non li fa entrare in Italia: i genitori adottivi si, i bambini no!!!

Per risolvere questo problema insieme ad altri, giustamente, l’Unione europea sta spingendo per la ratifica della Convenzione internazionale del 1996, dove fra l’altro la kafala viene riconosciuta espressamente: ma l’Italia di rifiuta di ratificare!!

Quante volte, caro Senatore, abbiamo criticato – e pesantemente –la Romania e la sua scandalosa politica di chiusura alle adozioni internazionali. Ma ora l’Italia si è messa sulla stessa scia: la Romania non fa uscire i propri minori abbandonati, mentre l’Italia non li fa entrare!!

Perché mi rivolgo a Te, caro Senatore?

Tu sei il Ministro della Famiglia e quindi anche il Ministro di coloro che una famiglia la stanno disperatamente cercando: ora da quando la competenza per ciò che riguarda la famiglia viene delegata al Ministero degli Interni?

Non credi che dovresti essere Tu a prendere in mano questa vergognosa vicenda e portarla a lieto fine?

Se vorrai iniziare questa battaglia saremo felici di essere al Tuo fianco.

Marco Griffini Presidente di Ai.Bi. – Associazione Amici dei Bambini