Coronavirus. Sindrome dell’occhio secco? L’uso scorretto della mascherina può peggiorarla

Indossare la mascherina correttamente, utilizzare lacrime artificiali e al pc ogni 20 minuti fare una pausa di 20 secondi, guardando lontano, aiuta a prevenirla.

Si chiama Made: ‘Mask-associated dry eye’ e identifica la correlazione tra l’uso della mascherina e l’aumento della sindrome da occhio secco.

Il dispositivo anti coronavirus infatti, soprattutto se indossato impropriamente, genera un flusso d’aria che risale dalla bocca verso gli occhi e potrebbe aumentarne la secchezza.

Un problema che  “potrebbe essere particolarmente dannoso nei soggetti a rischio, come nei videoterminalisti, nei portatori di lenti a contatto, nelle donne in menopausa” racconta Rita Mencucci, oculista presso l’Azienda ospedaliera universitaria Careggi di Firenze come riportato dalla Nazione.

Sindrome dell’occhio secco: Cosa fare allora per cercare di attenuare il problema che colpisce dopo i 50 anni tra il 20 e il 30% della popolazione, soprattutto le donne?

 Indossare la mascherina correttamente in modo che aderisca perfettamente al volto – suggerisce la dottoressa Mencucci – utilizzare lacrime artificiali e durante l’utilizzo del videoterminale seguire la regola del 20-20-20, cioè ogni 20 minuti fare una pausa di 20 secondi, guardando a 20 piedi (circa 6 metri ), cioè lontano”.