“Dottoressa Cavallo, Le chiedo “umilmente” una cosa: le sue dimissioni”. La rivolta delle famiglie adottive contro la Presidente del Tribunale dei Minorenni di Roma


adozione_bambini_grandi2Non si placa l’onda di indignazione suscitata dalle dichiarazioni terroristiche della Presidente del Tribunale per i minorenni di Roma alla trasmissione “Uno Mattina” in onda lo scorso 21 gennaio su Raiuno: “Sono contraria a dare in adozione bambini grandi. Assistiamo al fenomeno di bambini rifiutati dopo un mese, una settimana, due mesi, quindi immediatamente. E’ chiaro che si tratta sempre di bambini grandicelli perché molto spesso il bambino tira fuori una storia terribile di abuso sessuale, di maltrattamenti gravi, che la coppia non regge”.

Si tratta di una posizione inaccettabile e infatti non accettata da tantissimi lettori del quotidiano di Ai.Bi. che, nella loro posizione di genitori adottivi e ragazzi adottati, si sono indignati (leggi lettera aperta a Max Laudadio) a difesa del diritto di tutti i minori ad una famiglia, anche per quelli più “grandi”.

Carla scrive: “Noi abbiamo adottato tre bambini che avevano 8, 9 e 11 anni se vuole la dottoressa Cavallo li può intervistare per sentire il loro parere prima di dire stupidaggini. Sicuramente stavano meglio in un bel orfanatrofio in Ucraina, sperduto nella steppa tra miniere di carbone e litri di vodka, attorniati da persone che volevano solo il loro bene. Per fortuna che lo scopo dell’adozione è quello di dare ai bambini (e non solo ai neonati) una famiglia.

Chi come Franco – manifestando di preoccuparsi per l’effetto di queste scandalose dichiarazioni – chiede: “E i bambini più grandi? “Abortiamo” le loro esigenze. Cancelliamo il loro diritto (questa volta vero, reale, consistente, urgente). Cancelliamo la loro realtà, la loro esistenza. Chiudiamo occhi e orecchie”, e aggiunge: “La cultura dei diritti a tutti i costi privilegia sempre qualcuno, il più forte, e sappiamo bene che il più forte siamo noi, gli adulti.”

È poi chi, come Giorgio, dichiara “siamo in tanti anche genitori che si vergognano di avere rappresentanti dello Stato preposti alla tutela dei minori che la pensano così”.

Anche Ivano dice: “Cara Dottoressa Cavallo, le chiedo “umilmente” una cosa: le sue dimissioni”.

Francesco lancia un appello ai genitori adottivi affinché sottoscrivano una lettera aperta a Max Laudadio, testimonial della campagna “Non lasciamoli soli” promossa da Ai.Bi., perché possa “portare a conoscenza dei media l’importanza di non abbandonare i bambini più grandicelli e di voler continuare a dare loro la speranza ed il diritto di poter avere una famiglia.”

Che nelle parole della Presidente Cavallo sia contenuto un messaggio discriminatorio nei confronti dei “bambini grandi” in stato di adottabilità è evidente agli occhi di tutti.

Ai.Bi. ha avviato uno studio, insieme ai propri avvocati, per trovare la strada di ottenere nel nostro Paese un effettivo riconoscimento del diritto alla famiglia per tutti i minori, senza discriminazioni. Anche per quanto riguarda l’età. E’ purtroppo nota la posizione della Dott. Cavallo visto che da anni a Roma vengono emessi decreti di idoneità spesso inutilizzabili all’estero dove i minori in attesa di adozione hanno una età non compatibile con il “limite” che i giudici aggiungono arbitrariamente e contro la legge.

E’ arrivato il momento di dire basta a tutto ciò, e con questo obiettivo una azione – se necessario anche giudiziale – contro la posizione della Presidente Cavallo è doverosa.

Non va dimenticato che l’uguaglianza di tutti i cittadini è riconosciuta dalla Costituzione oltre che da tantissime convenzioni internazionali e che le dichiarazioni discriminatorie hanno un contenuto molto più grave quando provengono da un personaggio che ricopre un ruolo pubblico.