Ecco perché i Tribunali non dovrebbero più occuparsi di adozione internazionale. Le dichiarazioni del Presidente Sansa

307389_Giustizia.bmp“Forse quest’anno mi toccherà pagare la cancelleria personalmente visto che hanno ridotto il budget e abbiamo finito le copertine dei fascicoli”.

Questo lo sfogo del Presidente del Tribunale per i minorenni di Genova, Adriano Sansa, in un’intervista rilasciata al Quotidiano Il Secolo XIX il 18 Gennaio che ben mette in evidenza lo stato in cui versano i Tribunali dei Minori per cui si rende necessario alleggerire il loro carico di lavoro.

Finalmente qualcuno che ha il coraggio di dire come stanno le cose testimoniando dall’interno, oltre che della evidente situazione di crisi del numero delle adozioni internazionali concluse, di una generale condizione di difficoltà in cui si trovano i Tribunali; situazione che non consente rosee previsioni per il futuro dei minori in termini di celerità e qualità dei servizi resi.

Il Tribunale è sotto organico del 30 per cento per quanto riguarda il personale amministrativo – dichiara Sansa riferendosi al Tribunale di Genova – e i giudici hanno un migliaio di fascicoli a testa”. E ancora: “non riusciamo a pagare i consulenti (medici legali, psicologi) che si devono esprimere su situazioni delicatissime come…gli affidamenti dei minori, l’incapacità genitoriale, gli abusi sui bambini” (FONTE IL SECOLO XIX ed. IM, Imperia e Sanremo, n. 130118 del 18.1.2013, pag. 29, “Minori, la crisi assedia il tribunale”).

Sansa conferma il dato già noto sul fatto che l’attesa per una adozione nazionale spesso è più lunga di quella per l’adozione internazionale e conferma, soprattutto, che i tagli della spending review sui Tribunali per i minorenni sono preoccupanti.

Dinanzi a questo quadro, è comprensibile la frustrazione mostrata dal Presidente Sansa rispetto al silenzio del Ministero della Giustizia alle sue segnalazioni. Il silenzio del Ministero si protrae da troppo tempo sulle questioni che riguardano i minori: siamo ancora in attesa della banca dati per i minori adottabili e per le coppie disponibili all’adozione che potrebbe già risolvere alcune inefficienze. Ma le annose inadempienze del Ministero sulla banca dati combaciano con la situazione dipinta dal Presidente Sansa: come per i dati informatizzati – che il Ministero ha di recente dichiarato esistenti solo in 8 dei 29 tribunali per i minorenni -, così si può dire più in generale che il funzionamento dei Tribunali per i minorenni è lasciato alla buona volontà dei singoli (presidenti, magistrati, cancellieri…).

Queste disomogeneità sono gravissime per dei tribunali che si occupano di minori e la domanda che sorge spontanea è: perché se i TM hanno un eccessivo carico di lavoro insistono nella volontà di mantenere il controllo sulle procedure volte alla dichiarazione di “idoneità” per l’adozione di minori stranieri?

E’ impensabile che il lavoro dei Tribunali per i minorenni possa essere gestito nel futuro come nel caso denunciato dal Presidente Sansa, con i giudici che pagano di tasca propria i costi delle cancellerie! Se questi uffici non possono gestire in maniera celere e con qualità le procedure di cui si occupano, occorre evidentemente una riforma della legge che, almeno per le adozioni internazionali, ne alleggerisca il carico di lavoro rendendo l’idoneità un percorso amministrativo come in tutti gli altri Paesi europei.