Emergenza migranti. “Non te la senti o non puoi ospitare un profugo? Aiuta chi lo sta facendo”

migranti-vizzolo-400x286Se la solidarietà è un valore universale non può avere confini. È un principio preso alla lettera da Amici dei Bambini che, se da un lato porta avanti progetti di aiuto e di accoglienza nei Paesi più poveri del mondo, dall’altro non dimentica le necessità di casa nostra, comprese quelle di coloro che in Italia ci arrivano con la speranza di un futuro migliore. È per questo che, davanti all’emergenza rappresentata dal continuo arrivo di migranti sulle nostre coste, Ai.Bi. ha deciso di affiancare alle tante iniziative di Sostegno a Distanza anche una forma di supporto all’accoglienza in Italia di chi fugge da guerre, violenze, miseria e persecuzione. Lo abbiamo chiamato Sostegno di Vicinanza perché si concretizza materialmente vicino a noi, nel nostro Paese, ma viene incontro al sogno di libertà e di rinascita di chi arriva da lontano.

Il Sostegno di Vicinanza ha un grande obiettivo: garantire l’accoglienza giusta ai più fragili tra i fragili, i minori stranieri non accompagnati, le mamme con bambini, le famiglie di rifugiati. Un obiettivo che si fonda su due criteri fondamentali: un’accoglienza familiare diffusa e basata su piccoli numeri. Niente a che vedere con i grandi centri perennemente al collasso in cui i migranti vengono ammassati a centinaia, con il rischio che facciano perdere le proprie tracce finendo nel tunnel dell’illegalità. Ai.Bi. guarda altrove: alle famiglie accoglienti e ai suoi sostenitori, a tutti coloro che nella società civile vogliano offrire la propria disponibilità o il proprio piccolo grande contributo a favore di chi vive drammaticamente il più grande esodo umano dalla Seconda Guerra Mondiale a oggi.

Il Sostegno di Vicinanza supporta le attività del progetto Bambini in Alto Mare, nato all’indomani della tragedia del 3 ottobre 2013, quando al largo di Lampedusa persero la vita più di 350 migranti. Un’iniziativa che – insieme all’intervento nel nord della Siria Io non voglio andare via mirato a far sentire i bambini siriani a casa nel loro Paese – si inserisce nella campagna Non restiamo a guardare con lo scopo di assicurare i diritti fondamentali a chi vuole fuggire da guerre e persecuzioni.

Attraverso un Sostegno di Vicinanza, quindi, è possibile sostenere la rete di famiglie, già più di 1.800, che ha offerto la propria disponibilità ad accogliere in affido familiare un Misna o una mamma con bambino. Ma anche sostenere “La Tenda di Abramo”, la casa di accoglienza recentemente inaugurata in Lombardia in accordo con la Prefettura di Milano, che può ospitare fino a 8 famiglie di richiedenti asilo per un massimo di 20 persone: uomini, donne e bambini con storie drammatiche alle spalle che solo fuggendo lontano dal proprio Paese hanno potuto trovare la salvezza. E ancora: un osservatorio sui fenomeni migratori a Lampedusa; le attività di formazione dei volontari impegnati nel sostenere l’accoglienza e l’inserimento sociale dei profughi; i centri di servizi alla famiglia di Milano, Messina e Salerno in cui si offre formazione e accompagnamento delle famiglie disponibili ad accogliere i Misna; la ludoteca di Bolzano dedicata ai piccoli migranti in transito.

Attivare un Sostegno di Vicinanza vuol dire anche aderire concretamente all’appello di Papa Francesco e di tanti vescovi italiani che hanno più volte invitato le famiglie ad aprire le proprie porte e a sostenere un’accoglienza basata sulle piccole comunità in cui i migranti – soprattutto minori e famiglie – possano riconquistare quella dimensione di umanità e affettività di cui sono stati privati da un passato tragico e da un viaggio drammatico.