Emergenza Profughi. Germania e Austria la nuova Terra Promessa.

viennaGermania e Austria sono la nuova Terra Promessa per migliaia di profughi che vedono nei due Paesi la porta d’accesso per la libertà e una vita dignitosa lontana da fame, disperazione e povertà.  Una speranza che viene accolta, è proprio il caso di dirlo, dai cittadini stessi che, non solo, non respingono trincerandosi in inumani atteggiamenti di chiusura mentale e fisica delle frontiere, ma anzi vanno concretamente incontro ai migranti.

E’ gara di solidarietà, infatti, nei due Paesi che con la loro generosità stanno dimostrando il lato “buono” dell’Europa, quella che non respinge ma che vuole dare una chance di futuro alle centinaia di migliaia di disperati che premono al confine con l’Ungheria. Nei fatti,  nel weekend, un convoglio di auto partito da Vienna è andato alla stazione di Budapest per prelevare i profughi accampati da giorni; mentre a Monaco, i volontari hanno accolto i gruppi di migranti, soprattutto siriani, con scorte di cibo, vestiti,  cartelli di benvenuto, distribuendo panini e cioccolata  e donando peluche ai bimbi. Non sono mancate, inoltre, manifestazioni di solidarietà anche da parte degli ungheresi: sia a Budapest che nei campi di accoglienza decine di volontari e diverse organizzazioni hanno prestato soccorso ai rifugiati, offrendo loro generi di prima necessità e indicazioni pratiche per raggiungere le loro mete.

E in tutto questo l’Italia che fa? Rimane a guardare? Mentre uomini e donne normali al di là del confine, si sono messi in macchina macinando chilometri su chilometri per raggiungere i profughi incolonnati sulle autostrade ungheresi e offrire loro un passaggio sicuro in auto, gli italiani che hanno fatto? Plaudono alle iniziative degli altri? I nostri politici che stanno facendo di concreto oltre a riempire all’inverosimile i grandi centri di accoglienza alimentando quello che è a tutti gli effetti il business dell’immigrazione?

Stanno studiando forme alternative e più umane di ospitalità? E soprattutto perché non agevolano quelle già esistenti? Perché non favoriscono le iniziative di famiglie e singoli individui che hanno dato la loro disponibilità ad accogliere dei profughi in casa ma sono ferme al palo (come le 2 mila famiglie di Ai.Bi)?.

La sensazione che si ha è che mentre il resto d’Europa si è messa una mano sulla coscienza e si è ‘svegliata’ accogliente, l’Italia sia ferma a guardare e a dire ‘bravi’ agli altri.

Questo il “contraltare” dei grandi esempi di umanità tedesca ed austriaca, evidenziata anche da Federica Mogherini, l’Alto rappresentate per la politica estera dell’Ue, “Austria e Germania sono il volto dell’Europa che protegge chi fugge dalla guerra e dalla morte”. “Proteggere i profughi – ha aggiunto – è nostro dovere legale e morale”.

E l’Italia? Come assolve a questo dovere legale e morale?

E dire che appena un mese fa, ha fatto il giro del web il video di Angela Merkel che faceva piangere Reem Sahwil (ragazzina palestinese richiedente asilo) che in un tedesco perfetto aveva espresso il suo desiderio: “Vorrei avere una vita come tutti gli altri, andare all’università in Germania”.  Solo un mese fa. Ora invece la Germania è esempio di accoglienza e si appella all’Europa che “deve dar una prova comune di solidarietà e rispetto delle regole”.