Famiglie adottive e affidatarie: l’aiuto tra simili funziona

famiglia“Chi riceve tanto, non può non donare”. Simonetta e Diego Tornaghi sono diventati genitori adottivi tre anni fa. Erano stati abbinati al Perù, ma intanto il caso ha voluto che arrivasse prima la telefonata dal Tribunale per i Minorenni di Roma. E così in pochi giorni nella loro vita è arrivato un figlio di undici anni. “Volavamo con la fantasia in Perù e invece nostro figlio era qui. Siamo stati felicissimi”- confida Simonetta, che dopo tre anni è pronta per una seconda adozione.

La realizzazione del loro progetto di famiglia ha fatto esplodere in Diego e Simonetta la voglia di aprirsi anche agli altri genitori. “Il cammino fatto con Ai.Bi. ci ha aiutato tantissimo. Anche perché – osserva Simonetta- per le famiglie accoglienti il sistema italiano è carente di servizi. E soprattutto le coppie che adottano in Italia hanno bisogno di supporto”. Di qui la scelta di essere parte attiva del gruppo locale di famiglie del Lazio, che offre la possibilità di confronto costante con altri genitori adottivi o affidatari.

Domenica 22 febbraio l’appuntamento è a Castel Sant’Elia, in provincia di Viterbo, dove la famiglia Tornaghi insieme alle ‘colleghe’ laziali organizza un momento di incontro, preghiera e formazione.

Alle 11 verrà celebrata la Santa Messa nella grotta del monastero di Santa Maria ad Rupes, in piazza Cardinal Gasparri 2. Dopo il pranzo comunitario verrà dato spazio alle testimonianze di due genitori affidatari, verranno presentate le nuove coppie in attesa e accolte le famiglie adottive rientrate dall’estero negli ultimi mesi con i propri figli. E’ previsto un servizio di animazione per i bambini.

Per aspetti logistici, informazioni e prenotazione del pranzo, è possibile contattare direttamente Diego Tornaghi (cell334-2062305).