Famiglie, partiti e politica. Bagnasco, presidente CEI: la rabbia degli onesti, questi scandali sono inaccettabili

ROMA — La «rabbia degli onesti», «l’indignazione» che i politici continuano a non capire, l’ora di «una lotta penetrante e inesorabile alla corruzione» e di un «rinnovamento reale» dei partiti con «soggetti non chiacchierati».

Non la manda a dire, il cardinale Angelo Bagnasco. Parlando al consiglio dei vescovi, ieri pomeriggio, il presidente della Cei ha dedicato un lungo passaggio — sul quale ha lavorato fino all’ultimo — al «malaffare» reso evidente dallo scandalo nel Lazio: «Dispiace molto che anche dalle Regioni stia emergendo un reticolo di corruttele e di scandali, inducendo a pensare che il sospirato decentramento dello Stato in non pochi casi coincide con una zavorra inaccettabile. Che l’immoralità e il malaffare siano al centro come in periferia non è una consolazione, ma un motivo di rafforzata indignazione, che la classe politica continua a sottovalutare».

Un «motivo di disagio e di rabbia per gli onesti», sillaba Bagnasco: «Possibile che l’arruolamento nelle file della politica sia ormai così degradato? Si parla di austerità e di tagli, eppure continuamente si scopre che ovunque si annidano cespiti di spesa assurdi e incontrollati». Certi personaggi, comunque, li hanno votati: «Bisogna che gli stessi cittadini, insieme al diritto di scelta, esercitino un discernimento più penetrante».

Corriere della Sera, Gian Guido Vecchi, 25 settembre 2012, riproduzione parziale