Fertility day. Il ministro Lorenzin fa marcia indietro e così vanno in fumo oltre 150 mila euro spesi per la campagna

fertility dayMarcia indietro da parte del ministro della Salute Beatrice Lorenzin dopo lo scoppio deflagrante della polemica sui social che hanno sonoramente bocciato il fertility day da lei voluto. Nel tardo pomeriggio di ieri 01 settembre la Lorenzin aveva annunciato la modifica di due delle quattro cartoline della campagna che avevano creato scalpore, quella della clessidra e quella che dice: datti una mossa”. Ora un nuovo dietrofront, anche se parziale. Il ministro infatti nel prendere atto della bocciatura della sua campagna, promette la realizzazione di una nuova.

Insomma la Lorenzin non vede proprio perché in tanti si sono scandalizzati e minimizza la portate degli slogan: “Si affronta il tema della salute riproduttiva, si fa prevenzione e si propongono percorsi terapeutici per chi ne ha bisogno“.

Intanto il sito del ministero della Salute www.fertilityday2016.it era andato off line ieri per i troppi click, e dopo la bufera in rete anche dal mondo della politica si solleva un polverone. Insomma per la campagna di sensibilizzazione imbastita dal Ministero della Salute non si può certo parlare di successo. Sconfessato dallo stesso Matteo Renzi che prende le distanze e ammette che per far figli servono asili e non le cartoline della campagna.

E sempre riguardo alle ‘cartoline’, parlando a Rtl sbotta: “Non sapevo niente di questa campagna, non l’ho neanche vista. Avevamo problemi più importanti da seguire“. Insomma, per il premier la questione demografica “esiste ma vanno create le condizioni perché ciascuno possa scegliere come e quando fare figli. Abbiamo fatto anche interventi fiscali, ma servono le condizioni strutturali. Litigare su una campagna di comunicazione, non credo sia un tema“, ha concluso Renzi.

Una campagna che intanto è costata circa 150 mila euro. “Il progetto – si legge nell’avviso pubblico – avrà la durata di dodici mesi e per la realizzazione dello stesso è prevista l’erogazione di un contributo economico di € 113.300,00”, ai quali si aggiungono i 38.500 euro assegnati alla ANCIcomunicare Srl per “il servizio di comunicazione territoriale da svolgersi in occasione del Fertility Day”. Soldi che potevano essere impiegati diversamente come in campagne di sensibilizzazione per le adozioni internazionali. Sarebbe troppo chiedere delle analoghe cartoline promosse dallo Stato in cui si informano le mamme e papà di tutta Italia dei milioni di bambini abbandonati nel mondo?