Firenze, “adolescenza e adozione”: un binomio possibile?

322adolescentiSi è concluso mercoledì 9 giugno il Convegno internazionale promosso a Firenze dalla Commissione per le Adozioni Internazionali (CAI) con l’Istituto degli Innocenti dal titolo “RESILIENZA ED APPROCCIO AUTOBIOGRAFICO NELLE ADOZIONI INTERNAZIONALI – L’inserimento scolastico, l’adolescenza, l’adozione di fratelli.

Dopo aver sviscerato il tema “adozione e scuola” (leggi la news), nella seconda giornata è stato analizzato, all’interno della tavola rotonda coordinata da Marco Chistolini, il legame tra “adozione, resilienza e adolescenza”. La resilienza é un termine mutuato dalla fisica per indicare la capacità di un individuo di riuscire a vivere e svilupparsi positivamente, nonostante lo stress o eventi traumatici che potrebbero comportare il rischio di un esito negativo. Applicato al mondo dell’adozione il concetto di resilienza è considerato un potente fattore di comprensione dei meccanismi mentali che possono aiutare i bambini non solo a sopravvivere ma anche a “rinascere” e imparare a vivere anche nelle condizioni più avverse.

Legato al discorso della resilienza c’è l’approccio autobiografico, fondamentale per far rielaborare ai figli adottivi il proprio vissuto. Se si mette al centro la storia di vita di un bambino e si aiuta nella ricostruzione del proprio percorso in relazione alle esperienza degli altri, si favorisce una migliore conoscenza ed elaborazione delle vicende del passato e uno spazio mentale per una vita consapevole della propria storia futura.

Approfondito il legame tra resilienza e approccio autobiografico grazie alla lectio magistralis a livello europeo di Ana Berastegui Pedro-Veijo dell’Università Pontificia Comillas di Madrid, si è aperto il dibattito nella tavola rotonda dedicata al tema “adolescenza e adozione”.

Mario Zevola, presidente del Tribunale per i Minorenni di Milano, è partito dalla sua esperienza per sottolineare che è diventato sempre più alto il numero di bambini con più di 5 anni. Zevola ha evidenziato che la funzione del Tribunale per i Minorenni dovrebbe esser innanzitutto quella di favorire la resilienza dei figli adottivi quindi garantire il recupero familiare e sociale di un bambino abbandonato.

Daniela Randazzo, referente dei Servizi territoriali della Sicilia, ha evidenziato che la regione siciliana nel panorama nazionale è una di quelle che accoglie più adolescenti. In molti casi si tratta di minori conosciuti dalle coppie siciliane attraverso i soggiorni solidaristici estivi e accolti con le adozioni nominali. Visto l’esito positivo di queste esperienza, Randazzo ha candidato la Sicilia come regione-pilota per sperimentare il progetto della Colombia finalizzato a favorire l’adozione di bambini con più di otto anni. Le conclusioni della seconda giornata sono state affidate a Daniela Bacchetta, vicepresidente della Commissione per le Adozioni Internazionali.

Alla due giorni hanno partecipato anche i rappresentanti dei Paesi di origine dei bambini adottati di Bolivia, Ucraina, Federazione Russa e Colombia e i rappresentanti dei Paesi di accoglienza di Spagna e Francia.