I Tribunali fanno il loro lavoro, ma non conoscere i numeri dei bambini adottabili è uno scandalo

Stella scrive:

E’ giusto tenere alta l’attenzione verso i minori, ma senza gettare ombre infondate sul lavoro dei Tribunali, fino a prova contraria. E’ un tribunale italiano che mi ha permesso di diventare madre, e al mio bambino di diventare figlio, e gettare ombre sul suo operato significa minare la credibilità di chi ha legittimato la nostra famiglia. Io questo non sono disposta ad accettarlo, per il bene di mio figlio che deve sentire come pienamente legittima la sua adozione. Vi prego di prestare attenzione a come porgete le notizie, tenendo fede al vostro impegno di informare senza cadere in toni scandalistici.

 

Marco GriffiniCara Stella,

pur felici che, grazie al lavoro di uno dei Tribunali per i minorenni italiani, sia stato per Lei possibile adottare suo figlio e, soprattutto, per Suo figlio trovare in Lei una madre, è necessario essere coscienti del fatto che non si tratta di un lavoro da considerarsi eccezione, ma di un lavoro doveroso e dovuto per i bambini adottabili. Tutti.

Su questo non possiamo non evidenziare che i casi dei minori adottabili per cui è difficile trovare una famiglia (per patologie, per età, per condizione psicologica o altro), non giustificano il fatto che debba essere obbligatoria una ricerca fatta in maniera capillare su tutto il territorio nazionale, attraverso lo scambio dei dati fra i tribunali per i minorenni. E il primo punto da cui partire perché tale ricerca sia effettuata celermente è che vengano resi noti e trasparenti i dati raccolti tramite la banca dati voluta dalla legge 149/2001.

Non è con lo scopo di “gettare ombre” sui Tribunali che Ai.Bi. sottolinea quali siano i diritti dei minori. Ma di diritti si tratta, e questo è necessario riconoscerlo. Diritti violati per anni dalla scandalosa assenza della banca dati dei minori adottabili e delle coppie disponibili all’adozione, che avrebbe dovuto esistere già da oltre 10 anni e che invece solo quest’anno è stata annunciata con un decreto del 15 febbraio. Altro scandalo è che da febbraio ad oggi il Ministero della Giustizia non abbia reso noto l’effettivo numero dei minori adottabili che non hanno ancora trovato una famiglia. Il dato dei circa 300 minori è stato infatti desunto in via indiretta dai dati dalle tabelle sulle adozioni annuali comunicate dal Ministero stesso, e in particolare dal Dipartimento della Giustizia minorile, ma non è stato mai comunicato formalmente.

Il fatto che ad oggi non sia noto il dato complessivo pluriannuale dei bambini adottabili e non adottati – che sicuramente sono ormai centinaia – è e resta comunque uno scaldalo. Scandalo di cui non i Tribunali per i minorenni bensì il Ministero della Giustizia è responsabile.

Marco Griffini

(Presidente di Amici dei Bambini)