Italia e emergenza abbandono: troppi bambini morti!

Dopo i casi di neonati trovati morti negli ultimi giorni a Bologna e Napoli, cresce in Italia la preoccupazione per l’emergenza abbandono.
Un bambino di soli venti giorni è morto a Bologna a causa del freddo e degli stenti. È successo il 4 gennaio, mentre i genitori, senza una casa sicura, lo portavano in giro a zero gradi, per le vie del capoluogo emiliano. Il piccolo David è morto così, per colpa delle sue difficili condizioni di vita, invece il suo fratellino gemello è stato soccorso in tempo e salvato con un ricovero d’urgenza al Sant’Orsola.
Erano le sette e mezza del 4 gennaio quando il 118 ha ricevuto la chiamata, anche se solo adesso sono stati resi pubblici i particolari della vicenda. I genitori del piccolo, due italiani di 35 anni, vivevano da qualche giorno per strada con i due gemellini e un’altra bambina di un anno e mezzo. Sala Borsa era il posto in cui questa famiglia si riparava, a causa della crisi economica ed esistenziale che l’aveva privata della loro abitazione.

A questa storia se ne aggiunge un’altra altrettanto inquietante. Ieri un’addetta alle pulizie dei servizi igienici del museo La certosa di San Martino, nel quartiere Vomero di Napoli, intenta nella routine del suo lavoro quotidiano ha trovato, avvolto in un pannolino e sporco di sangue, un feto di circa quattro settimane.
Secondo le prime analisi effettuate dal medico legale, il feto sarebbe stato concepito circa un mese e mezzo fa. Ignota al momento la possibile identità della donna che ha compiuto l’atto.

Considerate le attuali norme vigenti in Italia in materia di aborto, che prevedono la possibilità di interrompere la gravidanza entro i primi tre mesi, il fatto che il feto fosse di solo quattro settimane potrebbe far pensare a un aborto spontaneo. Tuttavia gli inquirenti non escludono la possibilità che il macabro gesto possa essere la conseguenza dell’ignoranza e della paura: la donna potrebbe essersi sottoposta a un aborto clandestino, per poi tentare di nascondere il feto all’interno del museo.
Su troppe creature innocenti incombono tante minacce di abbandono, di solitudine, di emarginazione. E’ quindi necessario e urgente parlare di bambini, suscitare attenzione, interesse, disponibilità ad accogliere, amare, educare i bambini anche in Italia.