Italia/Bielorussia: via libera alle adozioni

Le autorità bielorusse hanno consegnato all’Italia un elenco di 100 bambini che potranno essere adottati da famiglie del nostro Paese.
La lista è stata consegnata al ministro degli Esteri Franco Frattini dal suo omologo bielorusso Sergey Martinov durante un incontro alla Farnesina. «È un percorso che continua», ha detto Frattini dopo l’incontro. «Avevamo festeggiato in passato tanti altri bambini adottati qui in Italia. Ora altri 100 si aggiungono ad un percorso che spero che continui anche in futuro», ha aggiunto il titolare della Farnesina, secondo il quale «il lavoro triangolare del governo italiano con quello bielorusso e con il Vaticano è la garanzia che questo percorso potrà continuare con le molte migliaia di famiglie italiane che dal momento della tragedia di Chernobyl hanno accolto i bambini bielorussi, se ne sono occupati, e alcuni di loro li hanno accolti ormai nella loro famiglia».

Dal 1986, anno della tragedia di Chernobyl, 20mila-30mila famiglie italiane hanno ospitato ogni anno, per motivi terapeutici e umanitari, circa 300mila bambini provenienti dai territori contaminati. Un movimento che nell’arco di 20 anni ha coinvolto circa 300mila famiglie italiane. Fino al 2004 si sono registrate circa 200/250 adozioni all’anno.
A novembre del 2009, nel corso di una visita a Minsk, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi consegnò al presidente Lukashenko l’elenco definitivo e completo di 589 pratiche di adozione rimaste in sospeso.
Quest’anno le autorità bielorusse hanno assicurato che le adozioni saranno autorizzare, con l’eccezione di 151 pratiche che riguardano bambini non adottabili, perché affidati a famiglie bielorusse, e di altri 15 divenuti nel frattempo maggiorenni.

A maggio Minsk ha autorizzato le prime 100 pratiche, a giugno è stato dato il via libera ad altre 100. «Credo che per tutti noi questo sia un momento emozionante e importante», ha detto Martynov. «Ci troviamo non soltanto alla vigilia di Natale, ma alla vigila del 25mo anniversario della catastrofe di Chernobyl, che ha rappresentato un anello di congiunzione tra i nostri due Paesi e i nostri due governi», ha concluso il ministro, che ha voluto ringraziare «tutte le famiglie italiane per il lavoro svolto in tutti questi anni».