La consegna di Giuda: tradimento o compimento della salvezza?

30 agosto 2012, IX Giornata di Studi sulla Spiritualità dell’Adozione: dopo Mosè, figlio della prima adozione internazionale della storia della salvezza, e dopo Giuseppe, padre adottivo di Gesù, quest’anno il dibattito si apre sulla figura di Giuda Iscariota.

L’appuntamento annuale di Ai.Bi. centrato sui personaggi legati al mistero dell’abbandono giunge alla sua nona edizione. La Giornata di Studi è organizzata presso il Piccolo Paese del Lago di Monte Colombo, Rimini; si occuperà di un personaggio scomodo, un traditore, sul quale la coscienza letteraria si è divisa tra la rimozione e la riscoperta. Infatti Giuda è, per citare la teologia contemporanea, «in un certo senso la figura più importante del Nuovo Testamento fatta eccezione per Gesù».

Perché scegliere proprio la figura di Giuda, che non suscita simpatie né voglia di parlarne? Giuda parla il linguaggio della spiritualità dell’adozione: un abbandono che sembra un tradimento, ma che apre all’intervento di Dio per compiere il progetto di salvezza.

Il fitto mistero che avvolge il personaggio verrà affrontato negli interrogativi che la tradizione lascia insoluti: se la salvezza si sarebbe comunque compiuta senza la consegna da parte di Giuda, e perché Gesù non abbia esorcizzato il suo demone; perché i Sacerdoti avessero accettato di pagare per una collaborazione inutile e, infine, il mistero dell’inerzia di tutti gli Apostoli davanti al traditore.