Fede e Politica: quando “guardare in alto” aiuta a promuovere il bene comune

estate in famigliaLa seconda giornata di “E…state in famiglia” – l’evento organizzato dal Forum delle Associazioni familiari del Lazio che si sta tenendo questa settimana a Roma presso l’Istituto salesiano Pio XI – si è svolta sotto il segno dell’esperienza di fede nella politica  e nella società. Durante la sessione intitolata “Vivere la vita” si sono alternati nella risposta alle domande del pubblico l’assessore alle Politiche sociali della Regione Lazio Rita Visini, il consigliere regionale Olimpia Tarzia, l’ex consigliere del Comune di Roma Paolo Voltaggio e  l’assessore  ai Servizi sociali e alle Politiche della famiglia del Comune di Viterbo Fabrizio Fersini. Quattro esponenti politici, ma prima di tutto cristiani“Cristiano è un elemento di speranza” esordisce Fersini, anche di fronte ai “giochetti” della politica, così definiti da Visini, che non rispecchiano l’etica della grande politica, quella vera, quella che “quando fai formazione ti fa guardare in alto, quella del bene comune.

Durante la serata, si è avuto anche un breve intervento a sorpresa dell’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno che ha affrontato il tema dell’aiuto alle famiglie, che “si può fare, qui e ora, basta volerlo” applicandolo al caso del quoziente famigliare. “La famiglia è risparmio, e il risparmio è crescita”, ha detto Alemanno. Allineandosi alle parole del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, intervenuta nella prima giornata del meeting, Alemanno ha “dato la colpa” della crisi economica prima di tutto alla crisi demografica“La vera crisi è mentale, morale e porta a non avere più lo sguardo rivolto al futuro”.

L’appuntamento con la sessione intitolata “Politikamente” ha chiuso la serie di conferenze della seconda giornata. Un’esperienza coinvolgente in cui alcune personalità religiose – Carlo Nanni, rettore dell’Università Pontificia Salesiana, suor Alessandra Smerilli, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e padre Renée Manenti, del Centro Studi Emigrazione di Roma – sono state interrogate da Maurizio Gentile dell’Università romana Lumsa in quanto professionisti, ancor prima che uomini e donne religiosi. L’incontro ha portato alla luce quanto il ”fattore cristiano” sia un vantaggio, una forza in più che ogni operatore, comunicatore o genitore ha nel confronto non sempre facile con i ragazzi“A chi dare la colpa quando un ragazzo non segue un nostro consiglio?” chiede Gentile a Carlo Nanni in qualità di educatore. “Dobbiamo ricordare quello che ci ha insegnato il Signore. Il primo passo lo fa sempre Lui. Un educatore deve avere il coraggio di stare con… di fare la prima mossa” e chiude citando don Lorenzo Milani“Un maestro dev’essere un profeta. Deve sapere vedere perfino nell’errore la via per una bella ripresa”. Suor Alessandra Smerilli lancia poi un invito a tutte le famiglie: “Ciò che la politica non vede, distrugge. E oggi fa ancora fatica a vedere le relazioni, rischiando così di distruggere il capitale sociale relazionale”. Alla base di tutto c’è sempre e comunque la persona che, insiste Renée Manenti, deve essere vista come tale: “Il concetto di migrante – afferma padre Renée – è un concetto che creiamo noi. Se facciamo scattare l’idea che ci possano essere diversi punti di vista ma che siamo tutte persone, se entriamo nell’idea che siamo tutte persone e che la persona è universale, quale senso avrebbe allora il diverso?. Alla domanda che ha chiuso le sessione, “Qual è  il tuo sogno per la Chiesa italiana?”, Manenti ha risposto citando John LennonSogno la capacità di non fermarsi all’apparenza. Imagine all the people sharing all the world”.