La Spagna accetta le condizioni imposte da Mosca: niente adozioni per i gay

accordo bilaterare spagna russia 200La firma è di quelle storiche. La Spagna ha firmato l’accordo sollecitato dalla Russia sulle adozioni internazionali. L’impegno assunto dal Governo guidato da Mariano Rajoy è di escludere per le coppie omosessuali la possibilità di adozione. E’ il primo Stato che accetta le esigenze del Tribunale Supremo della Russia, secondo il quale ai Paesi che ammettono il matrimonio omosessuale bisogna chiedere accordi bilaterali, per escludere appunto le coppie gay.

Grazie a quest’accordo 160 bambini russi, già formalmente adottati da famiglie spagnole e bloccati in Russia dall’assenza dell’accordo bilaterale richiesto dal Tribunale Supremo, potranno finalmente lasciare il Paese d’origine per iniziare la vita che li attende con i nuovi genitori.

Soddisfazione è stata espressa dal Ministro spagnolo degli Esteri José Manuel García-Margallo e dal viceministro russo dell’educazione Veniamin Kaganov. L’accordo (che durerà cinque anni e potrà essere rinnovato) permette di realizzare le adozioni in modo che siano perfettamente legali e accettabili per entrambe le legislazioni.

Divisa la comunità omosessuale iberica. C’è chi ritiene che era un accordo “senza via di scampo’. Perché al netto dell’evidente discriminazione, è l’unica risposta possibile per dare a migliaia di coppie la possibilità di avere un figlio e per offrire a migliaia di bambini russi l’opportunità di avere una famiglia. Ma c’è anche chi considera che con questo accordo “la Spagna si rende complice delle politiche discriminatorie russe”.

Sul sito eldiario.es si legge: “Con l’accettazione delle condizioni fissate dalla Russia, quest’ultima avrà diritto di ‘controllare lo stile di vita e l’istruzione’ dei piccoli che vivranno in Spagna”. Sotto accusa è infatti il post adozione che nel caso di adozioni dalla Russia dura fino al raggiungimento della maggiore età dei bambini adottati. Una delle preoccupazioni del governo di Putin infatti è che si verifica ciò che accade per esempio negli Stati Uniti attraverso il fenomeno del cosiddetto Re-homing, ovvero che alcuni bambini adottati possano lasciare la nuova famiglia ed essere riadottati da coppie omosessuali”.

Adesso resta da capire se anche la Francia si adeguerà alle condizioni dettate da Vladimir Putin.

fonte El Pais