L’adozione ha dato a Carlos una seconda opportunità di vita

LA PAZ – Con un marcato accento italiano, Carlos, ingegnere biomedico di 28 anni, racconta la sua storia di vita. A pochi giorni dalla nascita andò nell’istituto Virgen de Fatima, situato nella zona di Villa el Carmen nella città di La Paz. Ci ha vissuto fino al compimento di un anno e mezzo d’età. A partire dal quale la sua vita è cambiata totalmente.

Nel 1986, gli italiani Giuseppe e Manuela iniziarono l’iter per adottare un bambino boliviano. Furono abbinati a Carlos, che iniziò una nuova vita in Italia unito ai suoi genitori adottivi e al resto della famiglia.

Sento che la mia adozione fu una benedizione perché mi diede un’altra opportunità di vita. Ho una bella famiglia e sono felice, amo i miei genitori e i miei fratelli. Mia sorella è di Cochabamba, anche lei è stata adottata. Abbiamo un fratello minore, che è figlio biologico; ma i miei non hanno mai fatto differenze, ci hanno sempre dato lo stesso amore”, ha confessato Carlos.

Il giovane svela che da qualche anno sente la curiosità di verificare le sue origini, di sapere chi erano i suoi avi. Ragion per cui ha visitato il Paese nel 2010, per la durata di un mese. nel suo vecchio istituto gli hanno però detto che non avevano dati circa il suo passato. Nel 2011 vi fece ritorno con lo stesso proposito, ma in relazione a un progetto riguardante la sua professione di ingegnere biomedico e per aiutare i bambini abbandonati ad essere adottati. “ Fino ad ora non ho ricevuto nessuna informazione, ma intanto vengo preparato a questa prospettiva”, ha detto.

L’anno scorso un neurologo boliviano lo ha invitato a far parte di un progetto di telemedicina a favore delle aree rurali del Paese, che durerà fino al 2013. Carlos condivide la sua testimonianza di vita con le persone iscritte al corso di genitori adottivi presso il Servizio del Dipartimento di Gestione Sociale (Sedeges), che gli manifestano dubbi e inquietudini sull’argomento. La psicologa del Sedeges, Naira Guerrero, ha detto che l’esperienza di Carlos richiama molto l’attenzione della gente, perché lo si vede stabile, tranquillo e felice di avere una famiglia in Italia.

Da La Razòn, di Guiomara Calle, 2 settembre 2012