L’adozione internazionale bussa alle porte del Parlamento Europeo: come ridurre i costi e l’iter procedurale?

L’on. Cristiana Muscardini (FLI), eurodeputata e vicepresidente della Commissione commercio internazionale, ha recentemente presentato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione europea e una Proposta di Risoluzione al parlamento europeo. Oggetto degli atti da lei depositati è: azioni a favore delle adozioni nei 27 Stati membri.

Il testo dell’interrogazione: “Considerato che è in continuo aumento il numero di minori abbandonati, si parla di circa 5 milioni di bambini all’anno,e che a fronte di questa drammatica realtà in alcuni Paesi europei sono enormemente scese le richieste di adozione internazionale a causa di procedure lunghissime, complicate e in alcuni casi inquisitorie per le selezioni degli adottanti (in Italia si arriva anche a 48 mesi) e dei costi troppo onerosi (fino a 30mila euro)”.

Le domande: “La Commissione:

  • ha intenzione di intraprendere uno studio su come è la situazione delle adozioni nazionali e internazionali nei 28 Paesi dell’Unione?
  • può informarci sul numero di bambini adottabili presenti in ogni Stato membro?”

Trasmettiamo anche il testo della Proposta di Risoluzione depositata da Muscardini: “Il Parlamento europeo chiede alla Commissione

  1. un’armonizzazione delle norme nazionali per rilanciare le adozioni internazionali attraverso un iter burocratico uguale nei 27 Paesi,
  2. un termine stabilito dei tempi d’adozione,
  3. una riduzione dei costi delle pratiche d’adozione,
  4. un sostegno con un progetto europeo ad hoc, consentire alle persone meno abbienti di potere essere aiutate nei costi iniziali dell’adozione che prevedono, come giusta prassi, la permanenza degli adottanti nel Paese di origine del bambino adottato ed un sostegno linguistico per gli adottanti e gli adottati”.