Lampedusa: sabato 16 gennaio apertura della Porta Santa per i migranti

lampedusaUn Cristo inchiodato su una croce, fatta di pezzi di legno presi dai remi delle barche. Barche come quelle che ogni giorno portano in Europa centinaia di migranti, alla ricerca di una nuova vita. A quei migranti Lampedusa ha aperto la sua “porta della misericordia” già molti anni prima del Giubileo voluto da Papa Francesco. Quel Cristo sulla croce, donato da Raùl Castro al pontefice durante il viaggio di quest’ultimo a Cuba, verrà consegnato alla comunità di Lampedusa in occasione dell’apertura ufficiale della Porta Santa, una delle porte sante scelte dall’arcidiocesi di Agrigento per questo anno giubilare.

Per dare inizio al Giubileo, a Lampedusa si è scelta una data particolare: quella della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Un giorno speciale per una terra diventata approdo di decine di migliaia di migranti venuti dal mare: “una piccola comunità che, nella sua fragilità, rappresenta il mondo”, come la definisce il parroco dell’isola, don Mimmo Zambito.

Sabato 16 gennaio sarà l’arcivescovo di Agrigento, Sua Eminenza cardinale Francesco Montenegro, a presiedere la celebrazione dei Vespri e ad aprire la Porta Santa nel santuario della Madonna di Porto Salvo. La mattinata di domenica 17 si aprirà invece con un momento di preghiera e di riflessione davanti alla “Porta d’Europa”, il monumento eretto innanzi al mare a voler rappresentare il dramma delle migrazioni. A seguire, nel corso della Santa Messa nella parrocchia di San Gerlando, il cardinale Montenegro consegnerà il crocifisso che papa Francesco ha voluto donare a Lampedusa, abbracciando con esso tutta la comunità dell’isola, “periferia” scelta da Bergoglio per il suo primo viaggio apostolico, l’8 luglio 2013, pochi mesi dopo la sua elezione al Soglio Pontificio.

“Questo Cristo crocifisso – spiega don Zambito -, che dal Nuovo Mondo arriva al centro del Mediterraneo, troverà nell’abside il posto che gli spetta. Un dono e un impegno per tutti.

L’apertura della Porta Santa in questa terra di accoglienza acquisisce un significato ancora maggiore alla luce degli ultimi eventi che hanno visto protagonista Lampedusa. Innanzitutto, la protesta di 200 eritrei contro le procedure di identificazione: le informazioni sulle destinazioni stabilite dalle quote di ricollocamento sono carenti, mentre è impossibile per i migranti esprimere le loro preferenze sui Paesi di destinazione. Poi l’appello del sindaco Giusi Nicolini e dello stesso don Zambito per una revisione dell’hotspot, che sta mostrando tutte le sue criticità.

Amici dei Bambini offre la possibilità di visitare Lampedusa e di conoscere meglio questa capitale dell’accoglienza: i luoghi simbolo del fenomeno migratorio e quelli della spiritualità come il santuario della Madonna di Porto Salvo, le famiglie che si sono aperte all’accoglienza e i migranti attualmente accolti sull’isola. Per conoscere tutti gli aspetti organizzativi del pellegrinaggio a Lampedusa, è possibile contattare il responsabile della campagna Bambini in Alto Mare, Diego Moretti all’indirizzo: diego.moretti@aibi.it

 

Fonte: Avvenire