L’autrice di Harry Potter: “Non mettete i bambini in istituto! È la cosa peggiore che possa accadere a un minore”

Lo slogan della sua associazione: “I bambini appartengono alle famiglie. Non agli orfanotrofi”

J.K.Rowling è nota in tutto il mondo per essere la creatrice di Harry Potter, la saga del maghetto inglese che ha conquistato un’intera generazione di lettori e poi spettatori in tutto il mondo. Un successo che ha proiettato la Rowling tra le donne più abbienti del Regno Unito. Nel 2005 la scrittrice ha creato una ONG, Lumos, che sostiene le famiglie in difficoltà evitando che i bambini finiscano per essere istituzionalizzati. Il suo slogan è “i bambini appartengono alle famiglie, non agli orfanotrofi”.

A tal proposito la Rowling ha recentemente lanciato un appello, parlando al forum globale dei giovani leader “One Young World” di Londra, per contrastare il fenomeno del “voluntourism”: il termine è una fusione tra i corrispettivi anglosassoni delle parole “volontariato” e “turismo” e indica la tendenza per la quale le persone, quando sono in viaggio, oltre a inviare cospicue donazioni agli orfanotrofi, scelgono di donare del tempo servendo in queste strutture.

Ma, per la Rowling, “Alcuni orfanotrofi sono fatti apposta per sfruttare il traffico di bambini. In altre parole i piccoli sono solo esche per le donazioni dall’estero. Spesso questi giovani tornano dal volontariato pensando di aver fatto del bene e sono poi scioccati quando i fatti vengono a galla e si rendono conto di aver contribuito ad un abuso”.

“L’istituzionalizzazione – ha proseguito la scrittrice – è una delle cose peggiori che possano capitare a un minore. Lo rende vulnerabile all’abuso e al traffico. Ne inficia lo sviluppo e ha un impatto negativo sulle sue chance di vita”.

“Se avete del denaro da dare quando viaggiate – ha poi detto la Rowling agli astanti – mettetelo nelle comunità locali, dove serve veramente”.