Le quattro proposte per superare la crisi dell’accoglienza

Montecolombo, Rimini, 26 agosto 2012 – Per combattere la crisi che vede un allarmante allontanamento delle famiglie dall’adozione occorrono più famiglie e più bambini. La proposta studiata da Ai.Bi. per la riforma della legge 184/1983, che sarà presentata mercoledì 29 agosto a Monte Colombo (Rimini), può permettere di realizzare più adozioni internazionali, più veloci e meno costose, fino alla totale gratuità per le famiglie di reddito più basso;

L’affido familiare dei minori fuori famiglia sta vivendo a sua volta un momento di forte crisi: aumento dei minori fuori famiglia; massiccio ricorso alle comunità educative, con conseguente aumento della spesa pubblica, che fa aumentare il rischio della riapertura dei grandi istituti (meno dispendiosi delle comunità educative); mancato aumento delle famiglie disponibili all’affidamento; ricorso estenuante all’affido sine die. Occorre la riforma della legge 149/2001, che permetta un più ampio ingresso del privato sociale nella gestione dell’affido, e il ripristino della temporaneità degli affidamenti familiari;

Più sostegno a distanza. Anche il sostegno a distanza versa in crisi, e anche questo settore necessita di una legge che lo rilanci, per non ridurre una forma di solidarietà così sentita e popolare a semplice raccolta di fondi o a strategia pubblicitaria;

Un migliore volontariato. C’è crisi infine nel volontariato, che sopravvive confuso all’interno del Terzo Settore assieme a cooperative, imprese sociali, fondazioni bancarie. I coordinamenti sono saltati, e la cultura del volontariato stenta ad affermarsi tra le giovani generazioni. Occorre riformare la legge quadro 266/1991 e fondare il Quarto Settore, quello del volontariato, l’unica soluzione per tentare un cambiamento culturale nel campo dell’accoglienza.