Repubblica Democratica Congo: morbillo e colera fanno strage di bambini

Più di 115.000 contagiati e 1.145 morti: è il bilancio dei bambini colpiti dall’epidemia di morbillo scoppiata a gennaio nella Repubblica Democratica del Congo. A riferirlo è l’Ufficio di coordinamento delle Nazioni Unite per i problemi umanitari di Kinshasa.

Circa sei milioni di bambini sono stati vaccinati nelle zone più colpite nei soli mesi di aprile e maggio, ma l’epidemia si è diffusa in altre province dove non sono state effettuate campagne di vaccinazione. Attualmente sono state programmate per il mese di luglio in nove province, dove almeno 915 mila bambini verranno vaccinati. Il morbillo è una malattia virale altamente contagiosa, prevenibile con il vaccino. Può portare complicazioni come cecità, encefalite, diarrea acuta, otiti e polmonite. Oltre al morbillo, altra piaga che continua ad affliggere la popolazione del Paese, è il colera. Da marzo sono stati registrati circa 1.449 casi con 74 decessi a Kisangani, in seguito ad una epidemia che si sta estendendo dal Congo River alle province di Bandundu, Equateur e Kinshasa. Fino a pochi giorni fa sono stati riportati 3.245 casi e 192 morti. Il colera è un’infezione intestinale acuta causata dal consumo di cibo o acqua contaminata dal batterio Vibrio cholerae. Se non si interviene subito, associato a diarrea e vomito, può causare una seria disidratazione e portare alla morte. Il Paese è anche alle prese con nuovi casi di polio: 62 casi registrati lo scorso 7 luglio. La Federazione Internazionale della Croce Rossa (Ifrc) sta supportando la Croce Rossa della Repubblica Democratica del Congo nelle sue iniziative di promozione sanitaria nelle province colpite.