L’inesperto Riccardi nomina due suoi “inesperti”. Si affaccia il clientelismo in seno alla CAI? Lettera aperta degli enti storici al Ministro

Ministero per la Cooperazione
Internazionale e l’Integrazione
Largo Chigi, 19
00187 Roma

Commissione per le Adozioni Internazionali
Largo Chigi, 19
00187 Roma

Alla cortese attenzione del Ministro Professor Andrea Riccardi

Lettera aperta a seguito delle recenti nomine CAI

Illustrissimo Ministro Riccardi,

lo scorso 18 luglio abbiamo appreso la notizia della nomina di due nuovi componenti della CAI, Commissione Adozioni Internazionali, volta a colmare la incomprensibile parziale lacuna relativa agli “esperti” in rappresentanza dell’associazionismo familiare previsti dalla normativa vigente.

In particolare ci riferiamo alle nomine di Francesco M. Menillo, Presidente dell’Associazione Coordinamento Famiglie Adottanti in Bielorussia, e di Monya Ferritti, Presidente del coordinamento CARE costituito solo a fine 2011.

Come Enti Autorizzati e Coordinamenti degli stessi dovremmo accogliere queste notizie con grande soddisfazione. Per anni abbiamo chiesto che l’organigramma della CAI fosse completato e le Associazioni di famiglie adottive potessero essere, al fianco del Forum delle Associazioni familiari, adeguatamente rappresentate nell’organismo istituzionale, individuando anche negli Enti autorizzati, significative disponibilità, di consolidata e documentata esperienza per essere nella CAI al trasparente servizio dell’infanzia abbandonata e delle famiglie adottive.

Purtroppo queste nomine non ci soddisfano e ci lasciano basiti: i criteri che hanno istruito tale scelta ci sembrano incomprensibili e non corrispondenti ai criteri indicati nel regolamento.

Riguardo al dr. F.M. Menillo non siamo nelle condizioni di poter esprimere alcun particolare giudizio: di fatto non è persona da noi conosciuta né sufficientemente nota nell’ambiente dell’associazionismo familiare; benché ciò non sia una questione dirimente, resta comunque un elemento quantomeno curioso se non critico. Ci domandiamo, inoltre, che senso abbia introdurre nella Commissione un’associazione che ha maturato la propria esperienza riferendosi esclusivamente ad un solo Paese con cui è stato perfezionato un numero decisamente poco significativo di adozioni. Una simile Associazione non potrà certo apportare un’esperienza internazionale, plurale e pluriennale se non trentennale come quella degli Enti storici italiani: al contrario potrà essere solo portatrice di una parziale visione legata a un ambito ristretto, frutto della seppur specifica esperienza che tuttavia valutiamo insufficiente per assicurare un paradigma idoneo.

L’Associazione Coordinamento Famiglie Adottanti in Bielorussia nasce infatti a seguito della chiusura delle adozioni in quel Paese all’inizio del 2008, per dare corpo alle richieste degli aspiranti genitori adottivi già da tempo in lista di attesa. Ciò qualifica l’Associazione come soggetto di fatto privo di storia, geograficamente molto limitato e che non ha vissuto anni di impegno nell’ambito delle adozioni internazionali: è e dignitosamente resta espressione di un movimento di protesta, privo di una vera cultura dell’adozione internazionale.

Ci domandiamo e, quindi, Le domandiamo: che contributo potrà portare questa associazione in termini di comprensione e governo delle complesse e plurali problematiche proprie dell’adozione internazionale?

C’è poi un secondo punto che desideriamo condividere. Con questa nomina viene introdotta in Commissione un’associazione che rappresenta gli interessi delle famiglie in attesa della riapertura della Bielorussia. Di fatto, quindi, state dando rappresentanza agli enti autorizzati operanti su quel Paese attraverso un loro coordinamento. Ma è lo stesso regolamento della CAI – contro il quale abbiamo lottato in passato senza successo – a escludere la presenza degli enti autorizzati – Lettera m) della legge 184: m) tre rappresentanti designati, sulla base di apposito decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da associazioni familiari a carattere nazionale, almeno uno dei quali designato dal Forum delle associazioni familiari all’interno della Commissione. Di fatto, inconsapevolmente ne siamo certi, il vincolo posto nel regolamento è stato aggirato.

Riguardo poi alla dr.ssa Monya Ferritti e il neo-nato coordinamento CARE, ci chiediamo con quale esperienza sul campo ed autorevolezza riconosciuta entrino nella CAI. Anche in questo caso l’assenza di conoscenza da parte del mondo delle adozioni dovrebbe significare qualcosa. Visitando il loro sito si comprende che CARE sarebbe un’associazione di secondo livello che raggruppa 18 piccole e piccolissime associazioni familiari adottive e/o affidatarie, solo alcune delle quali attive sul territorio nazionale. Un coordinamento peraltro nato solo 9 mesi fa.

Ci troviamo costretti a constatare ed evidenziare la debole ed insufficiente esperienza di questo soggetto; non entriamo invece nel merito della competenza perché ci erano sconosciuti fino al 18 luglio scorso. Poi c’è un grosso problema di rappresentatività. CARE, con le sue 18 piccole associazioni in nessun modo rappresenta il mondo dell’associazionismo familiare legato alle adozioni internazionali.

In conclusione ci troviamo, nostro malgrado, a dover esprimere forte insoddisfazione per le nomine effettuate. Ancora una volta si è persa una buona occasione per dare rappresentatività alle Associazioni Familiari e agli Enti Autorizzati all’interno della CAI rinunciando al prezioso contributo di conoscenza e sensibilità che i più esperti e rappresentativi tra noi avrebbero potuto portare optando invece per una soluzione a nostro parere incapace di apportare valore.

A nostro parere tutto ciò è frutto dello scarso dialogo instaurato con gli enti autorizzati. Se solo fossimo stati consultati avremmo avuto modo di esprimere queste valutazioni prima che venissero prese decisioni che non possiamo condividere.

Anche se ci duole, dobbiamo evidenziare che il dialogo con la Presidenza della CAI, ripetutamente cercato e richiesto dagli Enti Autorizzati e dai Coordinamenti fin dalla sua

nomina, a tutt’oggi è rimasta una richiesta senza risposta.

Per il futuro non ci resta che auspicare maggiore dialogo e maggiore considerazione degli Enti Autorizzati perché, piaccia o no, rappresentano in toto le famiglie adottive, le loro richieste e loro difficoltà nel muoversi in un sistema assai lacunoso oltre che complesso.

Ringraziandola per l’attenzione porgiamo i più cordiali saluti.

Ai.Bi. – Associazione Amici dei Bambini

Il Presidente Marco Griffini

Ariete Onlus

Il Presidente Anna Benedetta Torre

CIFA Onlus

Il Presidente Gianfranco Arnoletti

OLA – Coordinamento degli Enti “Oltre l’Adozione”

Il Portavoce Pietro Ardizzi

N.O.V.A. – Nuovi Orizzonti per Vivere l’Adozione

Presidente Fiammetta Magugliani