Ma i bambini sono più importanti dei Beagle….

Ricordo quella volta che, militare in libera uscita ad Ascoli Piceno, lasciai la compagnia per andare a vedermi solo soletto “Lilli e il Vagabondo”, il memorabile cartone animato della Walt Disney. Nella storia del coraggioso cane randagio che finisce per conquistare la deliziosa educatissima Lilli trovavo molti cari elementi autobiografici; e mi ritrovavo perfettamente in quella massima surreale: “L’uomo è il migliore amico del cane”.

Come e più degli altri animali domestici, i cani hanno poi il grande merito di aiutarci a vedere il mondo dal basso, in una prospettiva umile che ridicolizza ogni nostro orgoglio. Qualcosa del genere avviene anche con i bambini piccoli, ai quali non interessa se tu hai titoli o ricchezze da esibire, ma solo se sei disposto a spendere un po’ del tuo tempo per giocare con loro (sarà un caso, ma io ho sempre avuto successo con i cani e i bambini, che mi considerano uno di loro). Ma lo stesso avviene con tutte le belle creature che accompagnano la nostra esistenza, che guai a trattarle male: come capitò ad un amico prolife, per il resto la miglior persona del mondo, che una volta, per mostrarmela meglio nel suo splendore, infilzò un’innocente farfalla grevemente giustificandosi: “ma non è mica un bambino!). No, non era un bambino, ma partecipava di quella sacralità che San Francesco ci ha cosi mirabilmente spiegato nel Cantico di Frate Sole. Non è neanche questione di taglia o di vicinanza al nostro vissuto, se è vero – come notava il grande dimenticato Bruce Marshall – che nell’economia del creato lo spasimo di un insetto vale quanto quello di un elefante: cambia la quantità, ma la qualità ontologica è la stessa (lo sappiamo bene noi che ci occupiamo di quelle creaturine più invisibili ancora degli insetti ma a essi incomparabilmente superiori: gli embrioni umani).

Certo, gli animali non sono un bene assoluto, tanto che a certe condizioni non è illecito usarli per la sperimentazione (lo fece per esempio il grande Pasteur), per non dire che normalmente ce ne cibiamo: ma questo è un portato di quella ferita originaria che risale agli inizi dei tempi, e nulla mi leva dalla testa che anche gli animali possano misteriosamente partecipare alla Redenzione…

Pensavo a tutto questo leggendo le cronache di quei Beagle allevati in un centro di Montichiari posto ora sotto sequestro giudiziario per i maltrattamenti che avrebbero subito.

Festa grande per Legambiente e Lav (Lega anti vivisezione), le due associazioni che meritoriamente si sono impegnate a dare i cani in affido a famiglie che ne facciano richiesta.

Tutto bene, dunque? Mica tanto.

Tutti felici, troppo felici, anche qualcuno che conosco io, che quando vede per strada un poveraccio maleodorante si volta dall’altra parte; e quando si cerca di porre un freno alla produzione di embrioni umani grida allo scandalo…

Perché il discorso è sempre quello. La logica dei diritti è inclusiva e mai escludente: non puoi difendere i Nostri senza difendere gli Altri, non i Sani senza i Malati, non i Giovani senza i Vecchi e anche senza quei Supergiovani che devono ancora nascere. Tutto sommato Biagio, il cane vagabondo del film di Disney, queste cose le aveva capite al volo combattendo la buona battaglia e ricevendone il premio più bello: la sua Lilli, l’amore.

(Da Avvenire, 2 Agosto 2012)