Ma perché non riuscite a immaginare lo strazio di una donna che è costretta ad abortire?

Navigando in rete, mi è capitato di leggere l’articolo su una legge antiabortista della Regione Veneto. Mi sembra che sia l’ennesima barbarie a discapito di chi sta vivendo un momento terribile. E voi che fate? Gioite. Ma così si fa a ignorare la sofferenza delle persone, uomini e donne, che si trovano a dover prendere decisioni mai facili? 

Paolo

 

DON CHIODICaro lettore, l’intento evidente dell’articolo è di presentare una interessante normativa che, mentre apre una nuova occasione per la donna, peraltro non la obbliga a non interrompere la sua gravidanza.

La norma del Consiglio Regionale Veneto potrebbe rendere concretamente operativa una possibilità già prevista dalla legge 194 e sarebbe un vero peccato che fosse interpretata in senso polemico. Al contrario, informando la donna su alternative possibili all’aborto, le si offre l’occasione – forse propizia, se lo vorrà – di ascoltare una voce ulteriore. Questa ‘voce’ colma il vuoto di un silenzio ‘terribile’, proprio nel momento in cui le ferite più dolorose e pesanti sono molto spesso la solitudine, l’impotenza, la paura o addirittura la disperazione, dinanzi alla responsabilità di una scelta decisiva non solo per la madre, ma anche per il figlio che porta in grembo.

Il breve commento – pubblicato su questo sito – a questa legge regionale non vuole fare nessuna speculazione strumentale, né dare spazio ad una ‘gioia’ che sarebbe fuori luogo, né manifestare alcun compiacimento, ma solo riconoscere che anche così viene ampliata la libertà della scelta, già riconosciuta in sede civile, accompagnandola con forme concrete di solidarietà sociale e di rispettosa prossimità.

Don Maurizio Chiodi

Padre spirituale de La pietra scartata