“Mamma, papà, mi fate leggere il fascicolo della mia adozione?”

“Juan ha chiesto esplicitamente di leggere il fascicolo della sua adozione. Noi non ci siamo sentiti in grado di prendere da soli la decisione, ci siamo confrontati con la psicologa e insieme abbiamo deciso cosa leggere e raccontare”

Il tema delle informazioni sulle origini dei bambini provenienti dall’adozione è fondamentale, sia per i genitori sia per i figli stessi, ovviamente.

La ricerca delle origini

Nell’adozione internazionale tutte le informazioni raccolte dai paesi di origine dei bambini nei loro dossier sono in genere comunicate al momento dell’abbinamento, in modo da permettere alle coppie di prepararsi al meglio rispetto all’accoglienza dei bambini. In alcune occasioni quando la coppia si trova effettivamente nei paesi di origine dei propri figli, riceve ulteriori informazioni. Talvolta si tratta di approfondimenti o documenti dettagliati rispetto alla storia sanitaria, scolastica o familiare ma mai di contenuti nuovi o contrastanti con le informazioni già fornite.

Il bambino e la sua storia

Ai genitori perciò viene chiesto di accogliere e contenere sia il bambino sia la sua storia.
Molte volte nei dossier sono presenti racconti o contenuti riguardo alle storie della famiglia biologica che non sempre riguardano esperienze dirette dei bambini.
Alcune situazioni raccontate sono molto gravi (storie di disagio psico-sociale, di indigenza, di violenze fatte o subite, ecc.) e non sempre sono condivise da subito con i bambini, anche e soprattutto in relazione alla loro età e alla loro capacità di comprensione.
Se è sempre vero che, anche se gradualmente e in linea con le età, è utile fornire ai ragazzi informazioni riguardanti alle esperienze che hanno vissuto direttamente, anche se da piccoli, perché questo consente una base per la rielaborazione delle loro esperienze, è meno condivisa la necessità di riferire tutti i dettagli della storia che riguardino direttamente altre figure della famiglia biologica.

Le difficoltà dei genitori adottivi

I genitori adottivi si trovano a volte in difficoltà nell’accompagnare la ricerca legata alle origini dei propri figli e spesso hanno bisogno di un confronto con i professionisti per avere uno scambio di punti di vista che possano integrarsi e favorire una presa di coscienza lucida che permetta con la giusta distanza di osservazione di valutare tutti gli elementi in gioco (es. desiderio di conoscenza dei figli, diritti dell’adottato, paura di esporre i figli a stimoli potenzialmente distruttivi, ecc.).
Le “curiosità” legate alle proprie origini possono farsi pressanti per una persona adottata, ma non per tutte le persone accade. Inoltre questo può avvenire in fasi differenti della vita e quindi può essere legato a bisogni di accompagnamento diversi.

Un percorso che deve essere accompagnato

Quando crescono spesso gli adolescenti cercano di avvicinarsi alla loro storia in autonomia, senza farlo insieme ai genitori, che molto spesso sono percepiti o come persone da proteggere (“potrebbero pensare che non li amo o che non sono riconoscente per quello che hanno fatto per me”) o come potenzialmente invadenti rispetto a un processo molto intimo e personale.
Avvicinarsi alla propria storia, soprattutto quando include eventi traumatici, dolorosi, complessi è un percorso difficile e ha bisogno di accompagnamento e contenimento che forse è utile cercare in un professionista esperto, così da liberare i rapporti familiari di pesi inutili, favorire un sano svincolo di emancipazione personale e permettersi spazi neutri in cui rielaborare contenuti difficili e spesso destabilizzanti. 

Francesca Berti, Psicologa Psicoterapeuta, Esperta di Adozione

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chi sta considerando un’adozione internazionale o semplicemente desidera avere maggiori informazioni a su questi temi, può contattare l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it Dona per il Fondo Accoglienza Bambini Abbandonati