Marocco: Formazione giuridica progetto Fondazione CARIPLO

Durante la settimana è iniziata una formazione prevista dal progetto finanziato dalla Fondazione CARIPLO, che terminerà settimana prossima.

Il corso è stato realizzato a favore di 15 responsabili ed “operatori chiave” della società civile marocchina che gestiscono centri residenziali per l’infanzia del territorio, impegnati nel promuovere, difendere i diritti dei bambini, nonchè di amministrazioni pubbliche quali l’Entraide Nationale o comunque attinenti il campo della protezione dell’infanzia. Il corso è stato organizzato sulla base di due moduli: il primo focalizzato sui diritti dell’infanzia nel quadro del diritto umanitario, il secondo sul sistema di protezione all’infanzia in Marocco. Ciascun modulo avrà una durata di tre giorni, per un totale di 40 ore di lezione.

Il primo modulo verterà sulla Convenzione di New York dei Diritti dei Bambini del 1989, in particolare:

1)     principi guida identificati dal Comitato dei Diritti dei Bambini di Ginevra (principio di non discriminazione, ex art. 2, principio del superiore interesse del bambino, ex art. 3, il diritto alla vita ed alla sopravvivenza, ex art. 6, il diritto all’ascolto, ed art. 12);

2)      identificazione delle componenti principali della Convenzione – le cosiddette 3 P: Protezione, Provvedimento, Partecipazione,

3)        la relazione che i diritti all’infanzia hanno con il diritto umanitario, ed in particolar modo con i diritti civili (diritti definiti di prima generazione e che genericamente vengono considerati afferenti la Protezione del minore) e politici o comunque di cittadinanza (anch’essi di prima generazione, che nella Convenzione di New York dell’89 sono recepiti, benché ovviamente adeguati all’infanzia, in quegli articoli che rientrano nella sfera afferente la Partecipazione del minore alla vita ed alle decisioni che lo concernono), entrambi stipulati nel Patto sui Diritti Civili e Politici del 1966, nonchè con i diritti sociali, culturali ed economici (considerati di seconda generazione, che trovano riscontro nella Convenzione ONU sui Diritti del Bambino in quegli articoli che vincolano gli Stati contraenti a Provvedere al minore servizi quali l’educazione, la sanità, etc.), stipulati nel Patto sui Diritti Economici, Sociali e Culturali del 1966.

4)        In considerazione del target di beneficiari del presente progetto, focus particolare sarà dedicato al tema dell’ambiente familiare, che ritroviamo nella premessa della Convenzione di New York, quindi in quegli articoli che aiutano l’operatore a orientarsi su come intervenire, in quanto ne definiscono le responsabilità di entrambi i genitori e ne stabiliscono il ruolo di supporto dello Stato a favore della famiglia (art. 18), la responsabilità di intervento a protezione del minore (art. 19) e le forme che tale protezione può assumere nei confronti del minore fuori dalla famiglia (art. 19).

5)        Uno spazio specifico verrà dedicato alle Linee Guida per un Uso Appropriato e le Condizioni sulle Forme di Protezione Alternative alla Famiglia stipulate nell’ambito delle Nazioni Unite e di recente approvazione dove un paragrafo particolare è dedicato proprio anche ai giovani care leaver ed al sostegno che si dovrebbe loro garantire.

Il secondo modulo formativo sarà dedicato al sistema di protezione all’infanzia del Marocco. In continuità con il precedente, ci si soffermerà in particolar modo su come il Marocco abbia recepito nella propria legislazione nazionale quegli articoli della Convenzione ONU di New York del 1989 che attengono le forme di protezione all’infanzia alternative alla famiglia, poichè abbandonata o sottratta a questa nell’interesse superiore del minore, ed in particolare per quanto attiene il ricorso all’istituto, la Kafala e l’affido familiare. La legge quadro che regolamenta la Kafala N° 15-01 del 2002, nonchè la N° 14.05 del 2006 relativa alle condizioni di apertura e gestione degli stabilimenti di protezione sociale, saranno infatti oggetto principale di studio dei medesimi partecipanti del primo modulo. Attraverso un approccio partecipativo, i partecipanti verranno stimolati a confrontarsi sulle criticità e mancanze che il sistema di protezione all’infanzia ex lege presenta rispetto alle indicazioni della Convenzione ONU. In un secondo momento e con la medesima finalità, il paragone verrà fatto confrontando la reale applicazione delle leggi marocchine con gli standard internazionali. A tale scopo, il bagaglio esperienziale dei partecipanti, cooadiuvati dalle Osservazioni Conclusive del Comitato dei Diritti dei Bambini sul Marocco (le ultime risalgono al 2003) e da rapporti autorevoli come quello di UNICEF dal titolo „les enfants en institutions au Maroc” del 2006.

Il corso di formazione sarà gestito da due formatori che in parte si sovrapporranno: uno italiano, legato ad Amici dei Bambini e con esperienza in protezione all’infanzia a livello internazionale, ed uno marocchino, giurista