Migranti, si continua a morire nel Mediterraneo: “Come e perche’ rompere questo silenzio assordante?”

mammabambino200Sostegno a distanza Bambini in Alto Mare- Solo poco più di 24 ore fa l’ultimo naufragio, ma la stampa quasi non ne parla. Nessuna prima pagina per i 35 morti del doppio naufragio avvenuto nel mar Egeo, al largo delle coste occidentali della Turchia. Nel primo incidente, avvenuto al largo di Dikili, nella provincia di Smirne, sono morti 11 migranti; nel secondo, avvenuto al largo di Edremit, hanno perso la vita 24 persone. Tra questi anche bambini: i più fortunati (coloro che scampano alla morte in mare) si trasformano in piccoli fantasmi in giro per l’Italia e l’Europa. Sono i minori stranieri non accompagnati a cui Ai.Bi. si propone di garantire una giusta accoglienza con il Sostegno a Distanza per la sua campagna Bambini in Alto Mare.

E così sono oltre 76.000 i migranti e i rifugiati arrivati in Europa nel corso delle prime 6 settimane del 2016 e più di 400 sono i morti. A rivelarlo le ultime stime rese note a Ginevra dall’Organizzazione mondiale della migrazioni (Oim). Gli arrivi in Grecia dall’inizio del 2015 si avvicinano al milione. All’8 febbraio, l’Oim aveva registrato 409 morti sulle rotte del Mediterraneo, di questi 319 morti e dispersi sulla rotta del Mediterraneo orientale che collega la Turchia alla Grecia e 90 sulla rotta del Mediterraneo centrale tra il Nord Africa e l’Italia. Dal primo gennaio al 7 febbraio 2016, 70.365 migranti e rifugiati sono arrivati in Grecia dalla Turchia via mare e 5.898 in Italia. Questo porta il numero totale di arrivi per le isole greche dal primo gennaio 2015 a 924.015, afferma l’Oim che prevede che la Grecia riceverà il mese prossimo il milionesimo migrante dall’inizio del 2015.

Numeri, freddi numeri, dietro ai quali si celano vite spezzate per sempre e di fronte ai quali la risposta non può essere l’indifferenza e il silenzio. Persino le parole di Papa Francesco sembrano essere cadute nel vuoto: “L’indifferenza e il silenzio aprono la strada alla complicità quando assistiamo come spettatori alle morti per soffocamento, stenti, violenze e naufragi. Di grandi o piccole dimensioni, sono sempre tragedie quando si perde anche una sola vita umana” diceva Bergoglio poche settimane fa. “I migranti sono nostri fratelli e sorelle che cercano una vita migliore lontano dalla povertà, dalla fame, dallo sfruttamento e dall’ingiusta distribuzione delle risorse del pianeta

Fonte: Ansa e Avvenire