Milano. Ai.Bi tra i finalisti del premio “Aretè” per la campagna Bambini in Alto mare: sempre in prima linea al fianco dei più deboli

areteAretè in greco antico è la disposizione d’animo volta al bene; la capacità di una persona di eccellere in qualcosa, di compiere un certo atto in maniera ottimale, di essere virtuoso come “modo perfetto d’essere”. Insomma sta a indicare il valore spirituale e la bravura morale dell’uomo.

E proprio questo è il significato del premio che viene assegnato domani, il 04 ottobre, durante il Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale presso l’Università Bocconi. Prestigioso riconoscimento per il quale è in pole position Ai.Bi, Amici dei Bambini per la campagna Bambini in Alto Mare per aiutare concretamente, in Siria e in Italia, coloro che nel dramma della guerra e dell’emigrazione sono i più deboli, fragili e indifesi: i bambini.

In Italia, grazie alla campagna “Bambini in Alto Mare” e in collaborazione con prefetture, comuni, parrocchie e associazioni locali, Ai.Bi. garantisce una “giusta” accoglienza, basata su un modello di tipo familiare, ai minori non accompagnati, madri sole e famiglie di profughi con bambini piccoli.

In Siria, nell’ambito della stessa campagna, Ai.Bi. realizza nelle aree di Idlib, Aleppo, Homs e Rural Damasco, interventi di prima e seconda emergenza, con l’obiettivo di contribuire alla sicurezza alimentare e alla protezione dei minori.

Ai.Bi è, dunque, grazie a questi interventi, tra i 3 finalisti della tredicesima edizione del Premio Areté alla Comunicazione Responsabile organizzata con patrocinio di AgCom e che si svolgerà a Milano.

Il premio verrà consegnato nell’ambito dell’evento di due giorni il cui tema (affrontato da GFK, Alkemy Lab e Aedus Innovation Lab) sarà il viaggio nel mondo digitale che travolge le regole del gioco mediatico e propone formule e format di contatto rivoluzionarie. Che sono imprevedibili e potenti. Il 4 e 5 ottobre due giorni di diretta televisiva in streaming di Terzocanale con Reteconomy Sky e L’Impresa/Gruppo 24 Ore in collaborazione con Rai Cultura e Askanews.

Una fascia sempre più ampia dell’opinione pubblica si informa e gestisce i propri processi cognitivi via mobile, attraverso i social, con una forte preferenza per i linguaggi audiovisivi. Ma soprattutto da fonti dirette, al di fuori dal sistema mediatico tradizionale. Un atteggiamento che riguarda tutte le fasce di età, non solo i giovani, e che sta acquisendo sempre più presenza e forza ma soprattutto autorevolezza. Diventerà primo attore dell’immaginario collettivo? E’ una minaccia per tradizionali centrali culturali? O un percorso da seguire? Intanto fa emergere significative domande sulle fonti (quindi sul controllo)  e sugli aspetti legati alla responsabilità.

In bocca al lupo ad Ai.Bi allora e alla campagna Bambini in Alto mare!