Milano. Nella “Tenda di Abramo” accolta una coppia nigeriana: “Ci portate a Messa? Qui non ci sono kamikaze”

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Dall’accoglienza in famiglia a quella delle famiglie. La missione di Amici dei Bambini per garantire un’ospitalità degna a chi sbarca sulle nostre coste in cerca di un futuro migliore ed è troppo indifeso per affrontare da solo la vita si arricchisce di nuovo importante tassello. Venerdì 14 agosto è entrato ufficialmente in funzione il nuovo centro di accoglienza “La tenda di Abramo” di Ai.Bi. per nuclei familiari di migranti in cui sono presenti minori o donne incinte. A fare per prima il suo ingresso nella nuova struttura, in provincia di Milano, è stata una coppia nigeriana molto giovane – lei 25enne e lui 27enne – che presto metterà al mondo un bambino. La donna, infatti, è probabilmente al sesto mese di gravidanza. Quando gli operatori di Ai.Bi. sono andati a prenderli dall’oratorio San Luigi del quartiere milanese di Bruzzano, i due futuri genitori hanno subito iniziato a raccontare la propria storia. Sono cristiani e per raggiungere l’Italia hanno affrontato la solita odissea che vede migliaia di altri profughi in fuga dalle persecuzioni e dalla miseria tentare di attraversare prima il deserto e poi il Mediterraneo, sempre con la minaccia di torture e soprusi di ogni genere.

Appena giunti presso la struttura che li ospiterà nel prossimo periodo, hanno voluto ringraziare Ai.Bi. per  l’accoglienza. L’unico modo che avevano era quello di prestare la propria opera nella preparazione del pranzo. Così hanno deciso di cucinare e di fare assaggiare ai nostri operatori un piatto tipico nigeriano: decisamente piccante per la nostra tradizione culinaria, ma altrettanto gustoso. Poi la richiesta che forse in pochi si aspettavano: “Domenica possiamo andare a Messa?”. Una richiesta semplice, ma piena di significato. A differenza di quello che avrebbero rischiato in Nigeria, infatti, qui da noi andare in chiesa, per dei cristiani, non rappresenta un pericolo. “Qui non ci sono kamikaze”. Niente persecuzioni religiose, nessun pericolo di restare vittime della propria fede, come invece troppo spesso accade nel loro Paese di origine.

Così, il 16 agosto, gli operatori di Ai.Bi. hanno accompagnato i due giovani nigeriani a Messa, “senza la paura che un terrorista si faccia esplodere”.

Un’ulteriore momento di gioia per la coppia è arrivato quando ha saputo che a breve – forse già in questi giorni – presso “La tenda di Abramo” arriverà anche un’altra famiglia che ha affrontato con loro il viaggio della speranza. Una notizia che ha fatto commuovere i due ragazzi nigeriani, anche perché i loro compagni di viaggio hanno avuto una bambina proprio nei giorni scorsi.

“La tenda di Abramo” è frutto di una convenzione tra Ai.Bi. e la Prefettura di Milano, nata da un bando di quest’ultima per l’accoglienza dei profughi destinati al territorio del capoluogo lombardo. Bando che Ai.Bi. si è aggiudicato offrendo la propria disponibilità a ospitare 8 nuclei familiari di migranti con minori, fino a un massimo di 20 persone.

La struttura individuata a questo scopo è uno stabile composto di 2 appartamenti con 4 camere ciascuno. In ognuna di esse è presente uno spazio matrimoniale e altri destinati a bambini e adolescenti. A occuparsi della loro accoglienza sarà il personale stesso di Ai.Bi. che da quasi due anni segue quotidianamente la situazione relativa agli sbarchi dei migranti sulle coste italiane. Avviato a ottobre 2013, infatti, il progetto Bambini in Alto Mare ha fin’ora dato accoglienza in affido familiare a diversi minori stranieri non accompagnati, oltre a un centinaio di essi ospitati, tra dicembre 2013 e lo stesso mese del 2014, presso Casa Mosè, il centro di prima accoglienza per Misna a Messina.