Ai.Bi. in Moldova. Un esempio di collaborazione pubblico-privato per i #careleavers: gli appartamenti sociali assistiti

Obiettivo dell’appuntamento: l’estensione dell’opportunità di partecipare all’elaborazione del quadro legale e normativo per il funzionamento del servizio SVIS Moldova (Servizio di Integrazione Socio-Professionale), con particolare attenzione alla componente del Gruppo Appartamenti Assistiti

Ai.Bi. Moldova e il partner locale A.O. Demos hanno avuto la possibilità di intervenire circa il progetto di Appartamento Sociale Assistito, nella variante concepita e gestita dalle ONG presenti. Tutti i partecipanti hanno sottolineato la necessità di mantenere distinti gli appartamenti di media e di alta autonomia per i careleavers, quale requisito necessario per aiutarli a raggiungere una vita davvero indipendente

moldova. Incontro del gruppo di lavoro per giovani in difficoltà, Ai.Bi. locale tra i protagonistiUn incontro necessario per tessere le fila regolamentari circa i progetti di Appartamento Sociale Assistito che in Moldova vengono realizzati e condotti con l’obiettivo di tutelare e garantire uno sviluppo sereno e l’integrazione socio-professionale per giovani in difficoltà, careleavers inclusi: è l’appuntamento che si è svolto alcune settimane fa in Moldova e a cui ha preso parte, tra gli altri, anche la filiale di Ai.Bi. locale, che fa parte del gruppo di lavoro per l’elaborazione del quadro legale e normativo per il funzionamento del servizio SVIS Moldova (Servizio di Integrazione Socio Professionale). Questa volta, l’accento del confronto è caduto sulla componente di Gruppo Appartamenti Assistiti.

Il gruppo di lavoro, istituito con il Decreto del Ministro della Sanità, Lavoro e Protezione Sociale, include ormai sette ONG che offrono servizi di integrazione socio-professionale. Tra questi, appunto, anche la filiale Moldava dell’Associazione Amici dei Bambini e il partner locale A.O. DEMOS.

Durante il primo incontro del gruppo di lavoro, il Ministero ha avuto l’occasione di conoscere meglio le varie esperienze di Appartamento Sociale Assistito, nella variante concepita e gestita dalle ONG presenti all’appuntamento. Anche se ogni servizio presentato ha le proprie specificità (sia che si tratti di appartamenti sociali solo per ragazze, oppure che siano appartamenti di alta autonomia per giovani famiglie), alla fine tutti necessitano di un quadro legale e normativo che possa regolamentare il loro funzionamento e, inoltre, che dia la possibilità di essere finanziati da parte delle autorità locali.

I partecipanti all’incontro hanno sottolineato l’importanza di mantenere la differenza tra i due tipi di appartamenti: quelli di media e di alta autonomia: solo così – hanno chiarito al Ministero – sarà possibile portare i ragazzi ospitati verso una vita totalmente indipendente. I rappresentanti del Ministero hanno ringraziato i presenti per i preziosi contributi e hanno dato avvio al processo di elaborazione del Regolamento di funzionamento, nonchè degli Standard Minimi di Qualità, partendo dai documenti già elaborati dalle varie ONG.