Mozioni Convenzione Aja: Castiglione, solo in Marocco 60.000 bambini in attesa di una famiglia

Il Senato nei giorni scorsi ha approvato le mozioni sulla mancata ratifica della Convenzione dell’Aja sui minori. Le mozioni lamentano la latitanza dell’Italia, unico tra i grandi Paesi europei, nella ratifica di una Convenzione la cui importanza è universalmente riconosciuta tra gli Stati membri dell’UE e che avrebbe dovuto avvenire entro il 5 giugno 2010.

Durante gli interventi in aula la senatrice Maria Pia Castiglione (CN-Io Sud) ha sottolineato il fatto che la ratifica consentirebbe sicuramente di dare tante risposte e di adottare tutti quei provvedimenti su migliaia di bambini e di adolescenti che si trovano in difficoltà.

“Mi riferisco ai cosiddetti bambini non accompagnati che provengono dai Paesi del Nord Africa, bambini sicuramente in difficoltà familiari, bambini provenienti da aree sede di conflitti militari o colpiti da catastrofi naturali”.

 Le mozioni presentate ed illustrate – ha ribadito la senatrice – chiedono al Governo infatti di presentare al più presto il disegno di legge di autorizzazione alla ratifica della Convenzione dell’Aja del 1996, la cui applicazione risolverebbe e supererebbe tutte quelle problematiche che diventano situazioni limite dal punto di vista giuridico perchè i sistemi giuridici non collaborano tra di loro, non dialogano tra di loro. Tra questi abbiamo il riconoscimento della kafala, come ampiamente descritto nelle varie mozioni, un istituto che non e` riconosciuto ancora dallo Stato italiano e che quindi non permette ai minori abbandonati provenienti dal Nord Africa di essere accolti dalle aspiranti famiglie adottive residenti in Italia. Eppure sappiamo che sono tantissimi i bambini abbandonati nel Nord Africa: solo nel Marocco ne abbiamo circa 60.000. Si tratta di bambini neonati abbandonati e bambini di strada, che vivono nei centri senza aver alcun legame con la famiglia o con i familiari in genere. Questi minori, pur essendo abbandonati a loro stessi, non possono essere affidati perchè l’Italia non riconosce questo sistema di protezione dell’infanzia che e` la kafala”.

In conclusione la senatrice ha ricordato che “la Convenzione dell’Aja del 1996 prevede proprio questo tipo di consultazione tra varie autorità del Paese di origine del minore e del Paese di residenza, per garantire l’accoglienza familiare. L’augurio e` che al più presto il Governo possa accogliere e ratificare questa Convenzione perchè in questa maniera daremo l’opportunità ai bambini abbandonati di essere finalmente considerati dei figli e di avere una famiglia”.