Napoli-Lazio e il “caso Klose”: finalmente una boccata di onestà! Ne sentivamo proprio la mancanza

Chi dice che dal calcio non arrivano buoni esempi questa volta si dovrà ricredere. Soprattutto chi ritiene che calciatori e goleador siano cattivi modelli per i nostri figli. È dal tedesco Miroslav Klose, attaccante laziale, che arriva una boccata d’aria. Bella la sua prova di ieri: ha dichiarato di essere lontanissimo dallo stereotipo del calciatore che farebbe di tutto pur di mettere una palla in rete, anche contro il proprio immediato tornaconto.

Ieri sera, 26 settembre, lo stadio San Paolo si è acceso di migliaia di applausi per il biancoceleste. In pieno avvio del match Napoli-Lazio, il tedesco riceve il pallone su azione cominciata da calcio d’angolo. Un veloce frullare di palla in area ed è goal, la Lazio passa in vantaggio. Ma qualcosa non va: i difensori partenopei iniziano una scatenata protesta nei confronti del direttore di gara Banti di Livorno. È di Klose l’intervento chiarificatore: il pallone è andato in goal su suo tocco di mano. Il ringraziamento della squadra avversaria nei suoi confronti è stato immediato e caloroso, con ovazione di tutti gli spettatori.

In questo mondo di ladri”, secondo quanto commenta il giornale Quotidiano.net ricalcando l’adagio popolare degli anni ’90, ecco come un atleta di origine tedesca insegna al pubblico italiano il valore dell’onestà. Semplice fair play, si potrebbe dire. Invece no. In un momento nel quale i giovanissimi sono mediaticamente bombardati dai pessimi comportamenti pubblici (soldi dei cittadini intascati e spartiti, raggiri, ridicoli festini), qualcuno finalmente ha riossigenato l’aria.

A fare brutta figura non è tanto Petkovic, l’allenatore di Klose – saltato sulla sedia per l’onestà del suo giocatore – quanto il suo collega Gianluigi Buffon, passato agli onori della cronaca per la famosa palla fuori/dentro la porta: non si comportò come il biancoceleste e perse una clamorosa occasione. Bravo, Klose. Il suo non è certo un esempio da “santino di campionato”; ma il gesto da professionista che, sbagliando, preferisce fare chiarezza e pagare di persona, merita di essere visto più spesso dai nostri ragazzi, perché crescano con buoni esempi in testa. Siano essi adottivi o biologici.