Napoli. Perché lasciarli sotto il sedile di un treno? Meglio una culla termica hi tech

culla termicaNel mondo moderno la vecchia “ruota degli esposti” diventa hi tech. Tra gli ospedali italiani che ne sono provvisti c’è il Policlinico  di Napoli. “Si tratta di una culla termica – dice il dottor Roberto Paludetto, direttore del reparto di neonatologia intensiva del nosocomio partenopeo –, sistemata a uno degli ingressi, dove chi non può o non vuole tenere il bambino può lasciarlo con la certezza che verrà accolto prima in ospedale e poi da una famiglia. La zona è priva di telecamere e la privacy è certa. Ma nonostante questo molte donne non sanno di poter lasciare qui il bambino. Tanto che dal 2008, anno in cui la culla è stata installata, essa è sempre rimasta vuota.

Il suo funzionamento garantisce l’anonimato a chi lascia il neonato e l’immediata accoglienza a quest’ultimo. In prossimità di uno degli ingressi dell’ospedale si trova una saracinesca con un tasto: premendolo, si alza la serranda. All’interno c’è un lettino riscaldato dove deporre il bambino. Quindici secondi dopo la grata si abbassa e, nello stesso momento, squillano i telefoni di 5 addetti dell’ospedale. Se entro 5 minuti nessuno interviene, suonano le sirene. A questo il bambino viene preso e portato nel reparto di neonatologia dove potrà ricevere cure e assistenza.

Questa moderna ruota degli esposti permette anche i ripensamenti. Se la mamma che ha appena affidato alla culla termica il suo bambino ha un dubbio, può tornare indietro e premere un secondo pulsante: in questo modo potrà parlare con il personale specializzato che la aiuterà a fare le sue scelte con consapevolezza.

Il servizio è attivo anche per le donne che vivono in Italia in condizioni di clandestinità e che possono ricorrere alle strutture pubbliche potendo rimanere nell’anonimato e non rischiando l’espulsione.

Anche chi partorisce al Policlinico di Napoli e non ha intenzione di riconoscere il proprio figlio può comunque assicurargli un futuro. Qui nell’ultimo anno sono stati 4 i bambini nati  e non riconosciuti dai genitori. Di questi, 3 sono usciti dall’ospedale già in braccio a una coppia adottiva, mentre il quarto è al momento affidato a una casa famiglia. Un giorno potranno testimoniare una doppia storia d’amore: quello di chi, pur non potendo crescerli, ha deciso comunque di metterli al mondo e quello di chi li ha accolti.

Amici dei Bambini, da parte sua, sta provvedendo a realizzare una sua culla termica, dotata dei più moderni accorgimenti per consentire un’accoglienza di emergenza. Verrà installata presso la Family House: la prima struttura europea dedicata all’accoglienza familiare di chi vive situazioni di abbandono che, in un luogo opportunamente discreto e appartato, ospiterà proprio una culla termica.

 

Fonte: Il Mattino