Nepal: prove tecniche di riapertura dell’adozione internazionale

nepal200Una rappresentanza del Dipartimento di Stato Americano, Autorità Centrale degli Stati Uniti per le adozioni internazionali, e dei Servizi statunitensi per i cittadini e l’immigrazione (Uscis) nel mese di novembre ha compiuto una visita di 4 giorni in Nepal. A guidare la delegazione era l’ambasciatrice Susan S. Jacobs, consulente speciale per i problemi dei minori presso il Dipartimento di Stato. Scopo della visita era quello di conoscere l’attuale sistema governativo nepalese di welfare per l’infanzia, compresa la realtà dell’adozione, e di dimostrare il supporto degli Usa agli sforzi del governo nepalese di salvaguardare l’adozione internazionale e quindi cercare una soluzione definitiva per i bambini che necessitano di una famiglia.

Tra gli appuntamenti più importanti che hanno visto protagonista la delegazione americana si segnala una tavola rotonda a cui hanno preso parte 15 organizzazioni non governative impegnate in vari aspetti del welfare per l’infanzia in Nepal. Tra di esse, alcune sono state anche designate dal governo di Kathmandu per fornire assistenza alla realizzazione delle riforme del sistema nepalese di welfare per i minori. Nell’ultimo giorno della sua visita, inoltre, la rappresentanza Usa ha partecipato a una riunione pubblica con gli stakeholders durante la quale sono state proposte varie idee per migliorare i sistemi nepalesi di protezione dei minori, compresi quelli relativi alle adozioni. La delegazione americana, infine, ha avuto anche dei colloqui informativi con le rappresentanze di governi di Paesi stranieri, tra cui Italia, Australia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito.

Nel corso della sua visita a Kathmandu, i delegati americani hanno avuto modo di confrontarsi con i rappresentanti di diverse istituzioni del Paese asiatico coinvolte a vario titolo nel settore della tutela dell’infanzia. Tra essi, il ministero delle Donne dei Bambini e del Welfare Sociale, l’Intercountry Adoption Management Development Board, i Consigli distrettuali del welfare per l’infanzia, il Comitato di sorveglianza sugli istituti per minori, il Centro Nazionale per i Bambini a Rischio, la polizia nepalese e la Direzione dei Servizi per le Donne e i Bambini.

Da tutti questi incontri, la delegazione ha appreso maggiori informazioni sulle proposte di riforma del sistema nepalese di welfare per i minori, sui casi nei quali i bambini entrano in istituto ed eventualmente diventano adottabili con adozione nazionale o internazionale e le prospettive di quest’ultima nel Paese asiatico. Al termine della visita, la rappresentanza Usa si è detta incoraggiata dall’interesse del governo del Nepal a un’ulteriore riforma dei sistemi di welfare per l’infanzia e delle adozioni. Il Dipartimento di Stato e l’Uscis stanno ora valutando i prossimi passi, comprese eventuali procedure per documentare e “tracciare” l’origine dei bambini in istituto e le modalità con cui la comunità internazionale potrebbe supportare gli sforzi del governo di Kathmandu per rafforzare il suo sistema di welfare per l’infanzia.

Ricordiamo che nell’agosto 2010 gli Stati Uniti sospesero l’avvio di nuovi iter adottivi in Nepal relativi ai bambini di cui si dichiarava che fossero stati trovati abbandonati: ciò a causa di inaffidabilità delle documentazione e di presunti ostacoli alle indagini sui singoli casi. Gli Usa continuarono comunque a trattare le adozioni relative ai casi di rinuncia alla nascita da parte dei genitori.

 

Fonte: Dipartimento di Stato Americano