I no-vax spingono alla necessità dell’obbligo vaccinale

Sono una minoranza, ma ancora troppo numerosa. Ecco perché i non vaccinati rischiano di portare tutti verso nuove restrizioni. Spunta l’ipotesi del “super green pass”

I contagi continuano a salire e il Covid non accenna ad arrestare la sua corsa. Lo spettro del lockdown torna ad aleggiare e con esso lo sconforto di chi si era illuso che, se non “tutto”, almeno “il peggio” fosse alle spalle. Eppure, lo scenario di questo mese di novembre, se nei numeri richiama i mesi infausti lontani poco meno di un anno, nella sostanza è diverso: perché, oggi, esiste l’arma dei vaccini e, al di là di quello che una rumorosissima minoranza continua a gridare, sono efficaci!

No-vax: minoranza ancora troppo numerosa

E, infatti, la maggioranza di chi si ritrova in terapia intensiva è tra i non vaccinati. Ad affermarlo in un’intervista al Corriere della Sera è Annalisa Cattelan, primario di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliera di Padova: “Il 60% dei ricoverati con il coronavirus– dice- non è immunizzato”. Intere famiglie che hanno deciso di non vaccinarsi e che si sono ammalate, diventando a loro volta veicoli di un’infezione dalla quale, ormai è ben noto, i vaccini non coprono al cento per cento e hanno bisogno di una terza dose, a distanza di qualche mese, per tornare ad alzare barriere più efficaci.
Il risultato di tutto questo è che gli ospedali tornano a riempirsi di pazienti malati di Covid e le prestazioni che riguardano altre patologie vengono rimandate. “Stiamo trascurando da due anni i pazienti con Hiv – spiega sempre Cattelan – e abbiamo rallentato molto la campagna Oms per l’eradicazione dell’epatite C. Garantiamo le urgenze con le risorse e il personale a disposizione, poca cosa visto che quasi tutto e tutti sono assorbiti dal Covid”.

No-vax. L’Austria verso il lockdown e l’obbligo vaccinale

È su queste basi che alcuni Paesi hanno iniziato a pensare alla possibilità di un lockdown. L’Austria è la nazione che più di tutte si è spinta avanti su questa strada, inizialmente limitandosi ai non vaccinati, ma a partire dal 22 novembre le chiusure verranno estese a tutti, mentre dal 1 febbraio 2022 si introdurrà la vaccinazione obbligatoria. D’altra parte, il Paese è uno di quelli che, in Europa, ha la minor percentuale di vaccinati.
Anche la Germani non è messa bene (anche qui la percentuale di vaccinati è molto inferiore rispetto all’Italia) e l’ipotesi di lockdown, almeno in alcune regioni, si fa sempre più concreta.

L’Italia, nonostante la crescita dei contagi, al momento è in una situazione migliore, ma sta comunque pensando a possibili, ulteriori misure da prendere.
Sul tavolo c’è l’ipotesi, sostenuta dal Ministro Brunetta, di un Super Green Pass, che darebbe un’ulteriore stretta a ciò che chi non è in possesso del certificato può fare. Ad esempio, potrebbe essere impedito l’accesso a ristoranti, stadi, piste da sci, cinema e teatri, discoteche. L’obiettivo, oltre a frenare i contagi è quello di non far pagare a tutti gli effetti dell’egoismo di un minoranza.