Non è ammissibile continuare a lasciare le cose in mano alle associazioni!

Federica scrive:

Va attivato un sistema statale serio di servizi sociali che aiutino le famiglie intenzionate ad adottare, andando in prima persona a controllare le situazioni ed eventualmente denunciando alle organizzazioni internazionali i casi di maltrattamenti, dunque di crimini contro l’umanità. Non è ammissibile continuare a lasciare le cose in mano alle associazioni.

 

v_griffiniCara Federica,

la tua osservazione è sicuramente molto interessante e condivisibile. Gli Enti Autorizzati non hanno la possibilità, giustamente, di sostituirsi nelle funzioni che spettano al sistema di protezione dell’infanzia presente nei paesi d’origine. Resta comunque vera la necessità, che a nostro modo di vedere dovrebbe essere un obbligo, che l’Ente Autorizzato sia presente sul territorio estero con personale assunto e di fiducia; ciò è fondamentale per poter collaborare in modo concreto e fattivo con le Autorità locali preposte alla tutela dei minori e per poter conoscere a fondo la realtà nella quale si implementano le proprie attività. La collaborazione tra Ente Autorizzato e Servizi Sociali (in Italia e all’estero), è una necessità che diviene sempre più pressante. All’estero, questa sinergia consentirebbe agli Enti di affidarsi alla competenza e possibilità di azione dei Servizi Sociali nel paese straniero e in Italia garantirebbe la prossimità territoriale con tutte le coppie che si avvicinano all’adozione consentendo un migliore servizio di accompagnamento. Questa collaborazione sempre maggiore sarà il futuro dell’adozione internazionale. Infine un ultimo aspetto che è condizione indispensabile affinché le interazioni di cui sopra siano efficaci: le famiglie adottive, una volta rientrate in Italia, è importante che si impegnino a collaborare con gli Enti Autorizzati, altrimenti, come è facile intuire, il cerchio non si chiude.

Un saluto

Valentina Griffini

Area Adozioni Internazionali Ai.Bi.